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Il ranuncolo sardo (nome scientifico Ranunculus sardous Crantz, 1763) è una pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, comune nelle zone umide della penisola italiana[2].

Come leggere il tassobox
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Ranuncolo sardo
Ranunculus sardous
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni basali
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Ranunculeae
Genere Ranunculus
Specie R. sardous
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Ranunculeae
Genere Ranunculus
Specie R. sardous
Nomenclatura binomiale
Ranunculus sardous
Crantz, 1763
Nomi comuni

Erba di San Martino
Stroscione
(DE) Sardischer Hahnenfuß
(FR) Renoncule sarde
(EN) Hairy Buttercup


Etimologia


Il nome generico (Ranunculus), passando per il latino, deriva dal greco Batrachion[3], e significa “rana” (è Plinio scrittore e naturalista latino, che c'informa di questa etimologia) in quanto molte specie di questo genere prediligono le zone umide, ombrose e paludose, habitat naturale degli anfibi.
L'epiteto specifico (sardous) deriva da “riso sardonico” in conseguenza di un'antica identificazione errata da parte di Virgilio con un'altra erba velenosa (Herba sardoa, probabilmente l'attuale Oenanthe crocata)[4].
Il binomio scientifico attualmente accettato (Ranunculus sardous) è stato proposto dal medico e botanico lussemburghese naturalizzato austriaco Heinrich Johann Nepomuk von Crantz (1722 – 1799) nella pubblicazione ”Stirpium Austriarum Fasciculus II” del 1763[5].


Descrizione


Sono piante la cui altezza oscilla tra 5 e 45 cm. Queste piante sono definite terofite scapose (T scap), ossia sono erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali (o eventualmente bienni), superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto con poche foglie. In qualche caso possono essere anche di tipo emicriptofita scaposa (H scap), ossia piante semi-perenni con gemme svernanti al livello del suolo.


Radici


Le radici sono del tipo fascicolato. Diametro delle radici: 2 – 3 mm.


Fusto



Foglie



Infiorescenza


L'infiorescenza è cimosa, multiflora di tipo monocasio con fiori solitari (uno per ogni peduncolo). I vari peduncoli fiorali sono striati e posizionati all'ascella delle foglie superiori. Lunghezza dei peduncoli: 2 – 4 cm.


Fiore


Il fiore
Il fiore

I fiori sono ermafroditi, emiciclici, attinomorfi. I fiori sono di tipo molto arcaico anche se il perianzio[6](o più esattamente il perigonio[7]) di questo fiore è derivato dal perianzio di tipo diploclamidato (tipico dei fiori più evoluti), formato cioè da due verticilli ben distinti e specifici: sepali e petali. Diametro dei fiori: 10 – 15 mm.

* K 5, C 5, A molti, G 1-molti (supero), achenio[8]

Frutti


I frutti sono degli aggregati di acheni (un poliachenio) molto numerosi (20 – 30 acheni). Insieme formano una testa sferica o ovoide. Ogni achenio contiene un solo seme e ha una forma ellittica; la superficie è liscia o eventualmente punteggiata e rugosa. È inoltre provvisto di un rostro o becco apicale generalmente dritto o sub-curvo di 0,4 – 0,7 mm. Dimensione della testa: 5 – 8 mm x 6 – 7 mm. Lunghezza degli acheni: 1,5 – 3 mm.


Riproduzione


La riproduzione di questa pianta avviene per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi (soprattutto api) in quanto è una pianta provvista di nettare (impollinazione entomogama). Essendo una pianta a ciclo biologico annuo ad ogni nuova stagione, dal seme, si forma un nuovo individuo.


Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta
Distribuzione della pianta

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[11]:

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Molinio-Arrhenathereta
Ordine: Potentillo-Polygonetalia

Sistematica


Il genere Ranunculus è un gruppo molto numeroso di piante comprendente oltre 400 specie originarie delle zone temperate e fredde del globo, delle quali quasi un centinaio appartengono alla flora spontanea italiana. La famiglia delle Ranunculaceae invece comprende oltre 2500 specie distribuite su 58 generi[7].
Le specie spontanee della nostra flora sono suddivise in tre sezioni (suddivisione a carattere pratico in uso presso gli orticoltori organizzata in base al colore della corolla)[12]: XanthoranunculusBatrachiumLeucoranunculus. La specie Ranunculus sardous appartiene alla prima sezione (Xanthoranunculus) caratterizzata dall'avere la corolla gialla. Un'altra suddivisione, che prende in considerazione caratteristiche morfologiche ed anatomiche più consistenti, è quella che divide il genere in due sottogeneri (o subgeneri)[13], assegnando il Ranunculus sardous al subgenere Ranunculus, caratterizzato da piante con fusti eretti (e quindi forniti di tessuti di sostegno), peduncoli dell'infiorescenza eretti alla fruttificazione, lamina fogliare ben sviluppata e petali gialli o bianchi (l'altro subgenere Batrachium è dedicato soprattutto alle specie acquatiche).
Il numero cromosomico di R. sardous è: 2n = 16, (32)[5][14]


Variabilità


La variabilità di questa pianta si manifesta nei seguenti caratteri morfologici:


Nell'elenco che segue sono indicate alcune sottospecie e varietà (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):

  • R. sardous subsp. elongatus (C. Presl) Nyman (1878)
  • R. sardous subsp. intermedius (Poiret) Jahandiez & Maire (1932)
  • R. sardous subsp. laevis N. Busch (1903)
  • R. sardous subsp. mediterraneus (Griseb.) Simonkai
  • R. sardous subsp. philonotis (Ehrh.) Briq. (1910)
  • R. sardous subsp. subdichotomicus Gerbaul
  • R. sardous subsp. subdichotomiflorus Gerbault (1921)
  • R. sardous subsp. trilobus (Desf.) Rouy & Foucaud (1893)
  • R. sardous subsp. xatardii (Lapeyr.) Rouy & Foucaud (1893)
  • R. sardous var. hirsutus (Curtis) Rouy & Foucaud (1893)
  • R. sardous var. littoralis Rouy & Foucaud (1893)
  • R. sardous var. monanthos Finet & Gagnep. (1904)
  • R. sardous var. pseudobulbosus Grossh.
  • R. sardous var. tuberculatus Celak. (1875)

Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Specie simili


Questa specie di ranuncolo si confonde con le diverse decine di altri ranuncoli tra i quali alcuni sono elencati qui di seguito (per individuare le differenze morfologiche di queste specie si vedano le descrizioni delle varie voci di questa enciclopedia):


Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia


Queste piante contengono l'anemonina; una sostanza particolarmente tossica per animali e uomini. Infatti gli erbivori brucano le foglie di queste piante con molta difficoltà e solamente dopo una buona essiccazione (erba affienata) che fa evaporare le sostanze più pericolose. Anche le api evitano di bottinare il nettare dei “ranuncoli”. Sulla pelle umana queste piante possono creare delle vesciche (dermatite); mentre sulla bocca possono provocare intenso dolore e bruciore alle mucose[12].


Note


  1. https://www.iucnredlist.org/species/164096/5708329
  2. (EN) Ranunculus sardous Crantz | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  3. Motta, vol. 3 - p. 511.
  4. Pignatti, vol. 1 - p. 313.
  5. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 4 agosto 2010.
  6. Pignatti, vol. 1 - p. 277.
  7. Strasburger, vol. 2 - p. 817.
  8. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
  9. Pignatti, vol. 1 - p. 279.
  10. Pignatti, vol. 1 - p. 277/279.
  11. Flora Alpina, vol. 1 - pag. 166.
  12. Motta, vol. 3 - p. 514.
  13. Pignatti, vol. 1 - p. 303.
  14. Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 4 agosto 2010.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Ranunculus sardous

Ranunculus sardous is a species of buttercup known by the common name hairy buttercup.[1][2] It is native to Europe and it can be found in many other areas of the world, including parts of the United States and Australia, as an introduced species and a roadside and lawn weed. It grows in many types of disturbed habitat, especially in moist areas. It is an annual or biennial herb producing a mostly erect, hairy stem up to half a meter tall. The hairy leaves are usually divided into three leaflets which are borne on petioles a few centimeters in length. The flower has usually five yellow petals each up to a centimeter long and five reflexed sepals. The fruit is an achene borne in a spherical cluster of up to 35.

[es] Ranunculus sardous

Ranunculus sardous es una planta de la familia de las ranunculáceas.

[fr] Ranunculus sardous

Ranunculus sardous, L’herbe de Sardaigne, est une espèce botanique, du genre Ranunculus et de la famille des Ranunculaceae.
- [it] Ranunculus sardous



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