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Il mandorlo (Prunus dulcis (Mill.) D.A.Webb, 1967) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae[1] e al genere Prunus. La mandorla è invece il seme di questo albero.

Disambiguazione – "Mandorlo" rimanda qui. Se stai cercando il simbolo araldico, vedi Mandorlo (araldica).
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Mandorlo
Mandorlo in fiore
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantæ
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Prunoideae
Genere Prunus
Specie P. dulcis
Nomenclatura binomiale
Prunus dulcis
(Mill.) D.A.Webb, 1967
Sinonimi

Prunus amygdalus Batsch
Amygdalus communis L.

Nomi comuni

mandorlo


Descrizione


Due varietà di mandorli - San Giovanni Rotondo
Due varietà di mandorli - San Giovanni Rotondo

Il mandorlo è un albero piccolo, caducifoglie e latifoglie, alto fino a 5-7 metri. Il mandorlo ha crescita lenta ed è molto longevo, può diventare plurisecolare. Presenta le radici a fittone e fusto dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro, le foglie, lunghe fino a 12 cm, sono lanceolate e picciolate; i fiori bianchi o leggermente rosati, con un diametro fino a 5 cm, hanno 5 sepali, 5 petali, 40 stami (disposti su tre verticilli) e un pistillo con ovario semi-infero. I fiori sbocciano all'inizio della primavera: è tra le fioriture più precoci e dove il clima sia mite, anche tra gennaio e febbraio. Il frutto è una drupa contenente la mandorla, cioè il seme con guscio legnoso ricoperto da un mallo verde. Le mandorle si raccolgono in settembre-agosto a seconda delle cultivar.


Distribuzione e habitat


Il mandorlo è nativo dell'Asia sud-occidentale. La forma domestica può maturare i frutti anche al nord delle Isole Britanniche.

Fiori di mandorlo.
Fiori di mandorlo.

Coltivazione


L'albero viene coltivato per il suo seme, la mandorla[2]. Di alcune varietà di mandorlo si utilizzano anche il legno e gli endocarpi che, ridotti in cenere, vengono sfruttati nell'industria dei saponi e delle liscivie. Dopo la raccolta, la mandorla viene pulita dal mallo che ricopre il guscio legnoso e fatta asciugare al sole; l'essiccazione consente la conservazione, anche per lunghi periodi, e la commercializzazione.

Alcune delle varietà sono autosterili, quindi per avere la fruttificazione occorre impiantare, o avere presenti, almeno due varietà diverse per l'impollinazione. Precisazione: due piante innestate con la stessa varietà sono lo stesso clone e quindi non sono varietà diverse. Alcune varietà sono parzialmente autofertili e con una sola varietà la produzione sarebbe limitata, quindi si avvantaggiano comunque dell'impollinazione incrociata (entro qualche decina di metri tra altre varietà).

Un'illustrazione del mandorlo.
Un'illustrazione del mandorlo.

Varietà


A seconda delle caratteristiche della mandorla, si distinguono le seguenti varietà:

Elenco di alcune cultivar più comuni (quelle tardive fioriscono a marzo):



Origine e storia


Il mandorlo cresce nel Mediterraneo orientale e nel Levante; i mandorli sono stati coltivati inizialmente proprio in questa regione. Venne introdotto in Sicilia dai Fenici dalla Grecia (i romani lo chiamavano "noce greca"), dopodiché si diffuse in Francia, Spagna e quasi tutti i paesi del Mediterraneo. Il frutto del mandorlo selvatico contiene glucoside amigdalina, che si trasforma nel mortale acido cianidrico in seguito a danni al seme. Dopo la coltivazione e l'addomesticamento, le mandorle divennero commestibili: senza dubbio venivano arrostite per eliminarne la tossicità.

Invece le mandorle domestiche non sono tossiche; Jared Diamond ritiene che una mutazione genetica abbia determinato la scomparsa del glucoside amigdalina; questi esemplari mutanti sono stati coltivati da antichi agricoltori. Secondo alcuni studiosi, le mandorle furono uno dei primi alberi da frutto a essere coltivati grazie "all'abilità dei frutticoltori a selezionare i frutti. Così a dispetto del fatto che questa pianta non si presta alla propagazione tramite pollone o tramite talea, esso doveva essere stato addomesticato perfino prima dell'invenzione dell'innesto."[3] I mandorli domestici appaiono nella prima parte dell'Età del bronzo (3000-2000 a.C.). Un esempio archeologico di mandorlo sono i frutti trovati nella tomba di Tutankhamon in Egitto (circa 1325 a.C.), probabilmente importati dal Levante.


Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Dai frutti si ottiene una sostanza farinosa utile come detergente cutaneo e come ammorbidente delle mani, contiene molta vitamina E. È possibile ricavare anche un olio protettivo cutaneo.[4]

Il mandorlo è una pianta mellifera, ma si produce il miele solo in alcune aree del meridione dove è più presente la pianta; inoltre la fioritura precoce (gennaio-marzo) delle piante consente di raccogliere il miele solo in aree non troppo fredde, quindi dove le api possono bottinare anche durante la fioritura.


Aspetti culturali


Il mandorlo è riverito in molte culture ed è citato molte volte nella Bibbia: tra l'altro il mandorlo è presente in Siria e Israele. Il nome ebreo, "agitato", "scosso", ne ricorda la forma di raccolta e significa anche laborioso o vigilante, dato che il mandorlo è uno dei primi alberi a fiorire in Israele, di solito all'inizio di febbraio, in coincidenza con il Tu BiShvat (ט״ו בשבט ṭū bišḇāṭ), una festività ebraica anche chiamata "Capodanno degli alberi".

Fin dall'antichità, il mandorlo è stato un simbolo di promessa per la sua precoce fioritura, che simboleggia l'improvvisa e rapida redenzione di Dio per il Suo popolo dopo un periodo in cui sembrava lo avesse abbandonato; si veda ad esempio Geremia 1,11-12[5]. Nella Bibbia il mandorlo è citato dieci volte, a cominciare da Genesi 43,11[6], dove le mandorle sono menzionate come uno dei "prodotti più scelti del paese".

Fiori di mandorlo
Fiori di mandorlo

Avversità


Le principali avversità che colpiscono il mandorlo sono costituite da insetti e funghi. Gli insetti più importanti sono la cimicetta (Monosteira unicostata), la campa (Malacosoma neustria) e il coleottero Anthonomus amygdali; le patologie da funghi più importanti sono l'Armillaria, il Corineo delle drupacee, il Cancro delle drupacee e la Moniliosi.


Note


  1. (EN) Prunus dulcis, in The Plant List. URL consultato il 13 maggio 2016.
  2. Rita, Mandorlo: Coltivazione e Cura dell'albero delle mandorle, su L'eden di Fiori e Piante.
  3. Zohary and Hopf, Domestication, p. 187
  4. "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.85
  5. Geremia 1,11-12, su laparola.net.
  6. Genesi 43,11, su laparola.net.

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Botanica
Portale Cucina

На других языках


[en] Almond

The almond (Prunus amygdalus, syn. Prunus dulcis) is a species of tree native to Iran and surrounding countries,[4] including the Levant.[5] The almond is also the name of the edible and widely cultivated seed of this tree. Within the genus Prunus, it is classified with the peach in the subgenus Amygdalus, distinguished from the other subgenera by corrugations on the shell (endocarp) surrounding the seed.[6]

[es] Prunus dulcis

Prunus dulcis —syn. Prunus amygdalus—, el almendro,[1] es un árbol de la familia de las rosáceas. Hay dos variedades: Prunus dulcis var. dulcis se cultiva desde hace milenios para aprovechar sus semillas, las almendras, como alimento y como materia prima para obtener su aceite;[2] y Prunus dulcis var. amara, el almendro amargo, que produce semillas que no pueden ser consumidas por su contenido en amigdalina, una sustancia tóxica.
- [it] Prunus dulcis

[ru] Миндаль обыкновенный

Минда́ль обыкновенный[2][3] (лат. Prunus dulcis) — кустарник или небольшое дерево из подрода Миндаль (Amygdalus) рода Слива.



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