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Il pistacchio (Pistacia vera - L.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae e del genere dei Pistacia.

Come leggere il tassobox
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Pistacchio
Drupe in via di maturazione
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliohyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Sapindales
Famiglia Anacardiaceae
Genere Pistacia
Specie P. vera
Nomenclatura binomiale
Pistacia vera
L., 1753
Nomi comuni

pistacchio


Storia e origine


È originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia. Come riferisce nel suo celebre I Dipnosofisti, Ateneo di Naucrati, scrittore e sofista greco vissuto nel II secolo, nell'Impero romano, diversi autori greci ed ellenistici parlano del pistacchio, collocandone la coltivazione in Siria, Persia e India, e chiamandolo bistachion o pistakia o pistakion. Destituita di fondamento è, quindi, la tesi secondo la quale "pistacchio" derivi dalla lingua Persiana (Pesteh).[2]


Descrizione


Il pistacchio è un albero, caducifoglie e latifoglie, può raggiungere un'altezza di circa 11-12 metri, ma generalmente si ferma a 5-6 metri. Il pistacchio è molto longevo e raggiunge un'età di 300 anni circa, ma ha un accrescimento molto lento.

Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme, chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola.

Il pistacchio ha fiori unisessuali ed è dioico, quindi vi sono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili (che producono i frutti). I fiori sono a petali e raccolti in cime. Un albero maschile può produrre abbastanza polline per fecondare fino a 10 piante femminili. La fioritura avviene nel mese di aprile e la raccolta dei frutti avviene a settembre-ottobre. Il legno è duro e denso, ha un colore giallino.


Coltivazione


Il pistacchio fruttifica in un ciclo biennale, il che, insieme alle variazioni climatiche, causa grandi variazioni nelle rese e nei prezzi. In realtà la pianta produce frutti tutti gli anni, ma è molto soggetta ad alternanza di produzione, si hanno perciò anni di carica e anni di scarica (detti comunemente così per la quantità di produzione). Ci sono molte altre piante da frutto con questa caratteristica e si cerca di limitarla diradando i frutti nell'anno di carica per avere una produzione più o meno simile nei vari anni. Nel pistacchio, invece, si tolgono completamente, annullando la produzione negli anni di scarica per aumentarla negli anni di carica. Si ha, quindi, una coltivazione con ciclo biennale.

In Italia vi è storicamente una coltivazione di nicchia: rinomati sono i pistacchi di Bronte, Adrano sulle pendici dell'Etna, e Raffadali, tutelati dal marchio DOP "Pistacchio Verde di Bronte"[3] e i pistacchi di Stigliano, in provincia di Matera, la cui produzione è tra le più vaste a livello europeo.[4] L'Italia è passata da una produzione di 2.400 tonnellate nel 2005 a 2.850 tonnellate del 2012, diventando il settimo produttore al mondo. Zone di coltivazione a rilevanza internazionale si trovano in Medio Oriente (soprattutto Iran, ma anche Turchia e Siria, anche se quest'ultima in forte calo), in California e, negli ultimi anni, anche in Cina. In Grecia, dove la produzione è in calo, ma si attesta attorno alle 10.000 tonnellate, si coltiva un pistacchio dal guscio quasi bianco, con nucleo rosso-verde e con l'apertura del guscio simile alla varietà "Kerman", la varietà maggiormente utilizzata in California. La maggior parte della produzione in Grecia proviene dalla regione di Almyros.

Pistacchi
Pistacchi

La varietà più diffusa in Italia è la Bianca (comunemente chiamata Napoletana o Nostrale, il seme è verde e rappresenta il fattore commerciale di pregio). Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana, Femminella. Di recente introduzione sul mercato italiano sono le cultivar Kern, Red Aleppo e Larnaka.


Utilizzi


Una volta raccolto, il pistacchio va fatto asciugare e poi bisogna togliere il mallo che ricopre il guscio legnoso, infine si fa seccare per consentire la conservazione per lungo periodo e la vendita. I pistacchi vengono utilizzati sia sgusciati sia pelati, spesso tostati e salati, anche in pasticceria, per preparare gelati, creme, bevande e per la produzione di salumi, o come condimenti per primi e secondi piatti.


Composizione alimentare e valori nutrizionali


L'alimento è formato per il 55-60% da lipidi, per il 18-22% da proteine e per il 4-6% da carboidrati.[5] Contiene sali minerali e molte vitamine.

I pistacchi, se coltivati in condizioni che espongono la pianta a grandi stress, possono soffrire di contaminazioni con la muffa Aspergillus flavus, che produce nei frutti la tossina insapore aflatossina. Come tutta la frutta a guscio la presenza del pistacchio negli alimenti va indicata per legge in etichetta, al fine di prevenire il possibile scatenamento di un'allergia alimentare.


Principali produttori


Paesetonnellate prodotte (2018)[6][7]
Iran551 307
Stati Uniti d'America447 700
Turchia240 000
Cina74 828
Siria28 800
Grecia8 558
Spagna8 277
Italia3 864
Madagascar3 167
Afghanistan2 734

Note


  1. (EN) Participants of the FFI/IUCN SSC Central Asian regional tree Red Listing workshop, Bishkek, Kyrgyzstan (11-13 July 2006) 2007, Pistacia vera, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. Ateneo (Atheneus), Δειπνοσοφισταί - The learned banqueters - Translated by S. Douglas Olson, Harvard, Loeb Classical Library, 2011.
  3. BronteInsieme, Disciplinare di Produzione "Pistacchio Verde di Bronte".
  4. Pistacchio di Stigliano e Greco Matera DOC, la “lucanità” in una combinazione vincente, su unplibasilicata.it, 17 luglio 2020. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  5. Copia archiviata, su web.archive.org, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. URL consultato il 3 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  6. Tabella con grafico indicativo di produzione, su faostat.fao.org. URL consultato il 21 novembre 2012.
  7. Dati FAO, su faostat.fao.org. URL consultato il 3 dicembre 2014. NB: Per arrivare ai dati desiderati effettuare questi passaggi: selezionare a sinistra del grafico Countries by commodity successivamente sopra il grafico selezionale il tipo di prodotto, in questo caso "Pistachios". L'anno di riferimento è di base l'ultimo disponibile, ma può essere modificato.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Pistazie

Der Pistazienbaum (Pistacia vera) oder vereinfacht Pistazie ist eine Pflanzenart innerhalb der Familie der Sumachgewächse (Anacardiaceae). Zur Unterscheidung von den anderen Arten der Gattung Pistazien (Pistacia) wird sie genauer Echte Pistazie genannt und ihre Steinfrucht Pistazie.

[en] Pistachio

The pistachio (/pɪˈstɑːʃiˌoʊ, -ˈstæ-/,[2] Pistacia vera), a member of the cashew family, is a small tree originating from Central Asia and the Middle East. The tree produces seeds that are widely consumed as food.

[es] Pistacia vera

La Pistacia vera (L., Anacardiaceae, o algunas veces Pistaciaceae) es un árbol pequeño del género Pistacia, originario de las regiones montañosas de Siria, Turquía, Irán y Afganistán occidental, que produce un importante fruto seco para uso culinario llamado pistacho,[1] pistache, alfóncigo,[2] alfónsigo[3] o pistachero[4]. A la Pistacia vera se la confunde a menudo con otras especies del género Pistacia. Pueden diferenciarse de la P. vera por su distribución geográfica originaria y por sus frutos, más pequeños, con un intenso sabor a trementina y un pericarpio (cáscara) duro.

[fr] Pistacia vera

Le pistachier, pistachier commun, pistachier cultivé ou pistachier vrai[1] (Pistacia vera L.), est un arbuste de 3 à 10 mètres, de la famille des Anacardiaceae.
- [it] Pistacia vera

[ru] Фисташка настоящая

Фиста́шка настоя́щая, Фиста́шковое де́рево[2] (лат. Pistácia véra) — многоствольное дерево, нередко кустарник, вид рода Фисташка (Pistacia) семейства Сумаховые (Anacardiaceae).



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