Il pino cembro (Pinus cembra L., 1753), detto anche semplicemente cembro o cirmolo, è un albero sempreverde aghifoglie del genere Pinus che vive sulle Alpi. Il suo legno è molto pregiato ed è usato in modo particolare per le sculture (p.es. in Val Gardena). È l'unico pino a 5 aghi presente spontaneamente in Europa.
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Stato di conservazione | |
![]() Basso rischio (lc) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Pinus |
Specie | P. cembra |
Nomenclatura binomiale | |
Pinus cembra L., 1753 | |
Nomi comuni | |
Pino cembro | |
È un albero che può essere alto fino a 25 metri, anche se di solito non supera i 15, con chioma cilindrico-conica. È una specie longeva.
La corteccia si presenta grigiastra, sottile e liscia con tracce di resina nelle parti giovani, nelle parti adulte appare rugosa, screpolandosi in piccole placche con fessure rosso brunastre.
Sono aghiformi e raccolte in mazzette da 5, gli aghi sono lunghi 5–8 cm, di colore scuro sulla parte superiore e grigiastro su quella inferiore. Le foglie sono simili a quelle del Pinus Pinea.
Indicati anche come sporofilli, maturano da giugno a metà Agosto, sono lunghi in media 4–10 cm.
Le pigne (coni femminili dopo la fecondazione) cadono intere e non aprono le squame. I semi vengono liberati dall'azione di animali (es. Nucifraga caryocatactes). I semi (chiamati comunemente pinoli) sono provvisti di tegumenti duri e legnosi.
Specie montana, l'areale è disgiunto, con areale principale in Siberia centrale e disgiunzioni sull'arco alpino più due zone nei Balcani e in Europa centrale. Cresce a partire dai 1200 metri di quota fino al limite superiore dei boschi di conifere subalpini, trovando condizioni ottimali tra i 1600 e i 2100 m di altitudine, predilige suoli a reazione acida, ma può vivere anche su substrati calcarei acidificati o dilavati in superficie dall'azione delle acque meteoriche. Il pino cembro può formare boschi misti con l'abete rosso, con il larice o anche boschi puri, particolarmente pregiati, come il famoso Bosco dell'Alevè della Valle Varaita, nelle Alpi Cozie. In Piemonte è presente sulle Alpi Cozie e Marittime (nelle valli Varaita, Gesso, Maira, Stura, Susa, Chisone, Pesio) mentre è raro in Val Sesia e Ossola. Forma cembrete pure (1.500 ettari) e miste al larice (3.500 ettari) o con abete rosso; in passato è stata eliminata per far spazio al lariceto pascolato, oggi è in lenta ripresa. In Lombardia è molto diffuso nel Bormiese e nel Livignasco, dove forma sia boschi misti con il larice sia boschi puri, come la cembreta di Valfurva, mentre è presente solo in boschi misti nell'alta Val Chiavenna, Val Malenco, alta Val Camonica e Adamello, raro sulle Orobie. In Trentino è diffuso perlopiù in boschi misti in alta Val di Pejo, Val di Fumo, alta Val di Fassa, Val Travignolo e catena del Lagorai. In Alto Adige è presente in tutta la provincia, ma forma boschi puri soprattutto sulle Dolomiti in Val Gardena, Val Badia e alta Pusteria. Nel Veneto non forma mai boschi puri ma partecipa a formazioni miste con il larice e l'abete rosso, spingendosi a est fino alla conca di Misurina e a Sud fino al Passo Giau, Passo Falzarego, Passo San Pellegrino e Passo Valles. Manca nei boschi del Friuli in conseguenza del clima umido delle Alpi Carniche e Giulie.
Il numero 5 di aghi permette di distinguere questo pino dagli altri presenti nelle stesse zone. Nei parchi cittadini solo il pino dell'Himalaya e il pino strobo hanno mazzette altrettanto numerose, in compenso hanno pigne molto più lunghe (15–30 cm) e gli aghi stessi sono più lunghi di 8–16 cm. Ha pinoli simili al pino domestico con il quale solo difficilmente può essere confuso in quanto occupano spazi molto diversi.
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