Picea brachytyla var. complanata W.C.Cheng ex Rehder, 1940, è una varietà naturale di P. brachytyla appartenente alla famiglia delle Pinaceae, endemica della Cina (Xizang, Yunnan e Sichuan), dell'India (Arunachal Pradesh).[1]
![]() | |
---|---|
![]() | |
Stato di conservazione | |
![]() Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Picea |
Specie | P. brachytyla |
Nomenclatura trinomiale | |
Picea brachytyla var. complanata W.C.Cheng ex Rehder, 1940 | |
Sinonimi | |
Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[2] Il nome specifico brachytyla deriva dalle parole greche brachy = corto e tylo = grumi sporgenti, e fa riferimento ai piccoli pulvini sui virgulti.[3] L'epiteto complanata deriva dal latino (appiattito, spianato), e si riferisce alla forma caratteristica della parte apicale dei macrosporofilli dei coni.[4][5]
Questa varietà si distingue da P. brachytyla per i coni immaturi di colore rosso o marrone-porpora, lunghi 8-15 cm e larghi 3,5-5 cm; hanno macrosporofilli di forma obovata-oblunga, con parte apicale caratteristicamente arrotondata o troncata, con margini superiori ricurvi.[5][6]
Vegeta in alta montagna dai 1600 ai 3800 m di quota in foreste miste di conifere, mai numerosa e raramente in formazioni pure, su pendii e nelle valli fluviali in alta quota.[1]
Sono riportati i seguenti sinonimi:[7]
Il suo legno è di buona qualità e utilizzato per diverse lavorazioni.[1]
Ha un areale molto frammentato e ancora soggetto a forte sfruttamento economico; si stima che la riduzione di popolazione sia di circa il 30% nel corso di un secolo. Viene pertanto classificata come Specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.[1]
Altri progetti
![]() |