La Phalacroseris bolanderi A.Gray, 1868 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Phalacroseris bolanderi è anche l'unica specie appartenente al genere Phalacroseris A.Gray, 1868.[1][2]
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Cichoriinae |
Genere | Phalacroseris A.Gray, 1868 |
Specie | P. bolanderi |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Cichoriinae |
Genere | Phalacroseris |
Specie | P. bolanderi |
Nomenclatura binomiale | |
Phalacroseris bolanderi A.Gray, 1868 | |
Il nome del genere (Phalacroseris) deriva da due parole del greco classico: phalakros (φαλακρός) il cui significato è "testa calva", con probabile allusione agli acheni senza pappo, e seris (σέρις) termine antico per indicare l'insalata "indivia".[3]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Asa Gray (1810-1888) nella pubblicazione " Proceedings of the American Academy of Arts and Sciences. Boston, MA" ( Proc. Amer. Acad. Arts 7: 364) del 1868.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.
Habitus. Le specie di questa voce sono piante erbacee perenni, con portamenti scaposi. In queste specie sono presenti dei canali laticiferi.[5][6][7][8][9][3]
Fusto. I fusti (da 1 a più per pianta), in genere eretti e ascendenti, ramosi e fogliosi, hanno un solo capolino . Le radici in genere sono di tipo fittonante (fittone carnoso). Le altezze variano tra 10 - 45 cm.
Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali che foglie cauline con disposizione alterna. Le foglie basali possono essere appassite alla fioritura. Quelle lungo il caule in genere sono sessili e più ridotte, e in qualche caso possono essere quasi assenti. La lamina è intera e la forma è da lineare a oblanceolata.
Infiorescenza. Le sinflorescenze, solitarie, sono composta da capolini peduncolati. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da 8 - 25 brattee (o squame) uguali o diseguali, disposte prevalentemente su una sola serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. La forma dell'involucro in genere è cilindrica. La forma delle brattee è lanceolata o lineare-lanceolata; la parte inferiore di quelle esterne può essere carnosa e indurita durante la fioritura oppure possono essere connate tra di loro. Il ricettacolo normalmente è nudo ossia senza pagliette, glabro e piatto. Lunghezza dell'involucro: 7 - 13 mm.
Fiori. I fiori (da 13 a 35 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati da marrone chiaro a marrone scuro, con forme colonnari, a volte leggermente ricurvi, hanno 4 - 5 angoli e sono lisci; gli apici sono troncati; le facce sono uguali, a volte sono presenti delle nervature tra le facce. Il pappo è assente.
La specie di questa voce è endemica degli habitat umidi montani e subalpini della Sierra Nevada in California.[3]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][8]
Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottotribù Cichoriinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Cichoriinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Microseridinae forma un "gruppo fratello".[9]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]
La sottotribù, da un punto di vista filogenetico, è suddivisa in due subcadi principali. Nel primo subclade Erythroseris e Cichorium formano un "gruppo fratello", mentre Phalacroseris occupa una posizione basale ad entrambi. Nel second subclade Arnoseris e Tolpis formano un "gruppo fratello", mentre Rothmaleria occupa una posizione basale ad entrambi. In precedenti trattazioni il genere di questa voce era descritto all'interno della sottotribù Microseridinae.[9]
I caratteri distintivi per questa specie sono:[8]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18 (specie diploide) .[8]
La specie di questa voce, in altri testi, può essere chiamato con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]