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La listera maggiore (Neottia ovata (L.) Mathias Joseph Bluff & Carl Anton Fingerhuth, 1838) è una pianta erbacea dai fiori poco appariscenti, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Listera maggiore
Neottia ovata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Epidendroideae
Tribù Neottieae
Genere Neottia
Specie N. ovata
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Liliidae
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Epidendroideae
Tribù Neottieae
Genere Neottia
Specie N. ovata
Nomenclatura binomiale
Neottia ovata
(L.) Mathias Joseph Bluff & Carl Anton Fingerhuth, 1838
Sinonimi

Ophrys ovata (bas.)
Epipactis ovata
Neottia latifolia
Listera ovata

Nomi comuni

giglio verde


Etimologia


Il nome del genere viene dal greco “neottia” che significa “nido” e fa riferimento alla particolare forma delle radici “a nido” mentre l'epiteto specifico (ovata) deriva dal latino e fa riferimento alla particolare forma delle sue foglie[3].

Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Ophrys ovata, proposto dal botanico e naturalista svedese Linneo (1707 - 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Listera ovata) proposto dai botanici Mathias Joseph Bluff (1805-1837) e Carl Anton Fingerhuth (1802-1876) nella pubblicazione "Comp. Fl. German. (ed. 2) 2: 435" del 1838.[4]

In lingua tedesca questa pianta si chiama Großes Zweiblatt oppure Wald-Zweiblatt; in francese si chiama Listère ovale oppure Grande listère; in lingua inglese si chiama Common Twayblade.


Descrizione


Descrizione delle parti della pianta
Descrizione delle parti della pianta

L'altezza di queste piante varia da 40 a 60 cm (minimo 20 cm; massimo 100 cm). La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le [gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi; dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono epifite, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma); quindi vengono raggruppate fra le orchidee terrestri.


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma e sono a consistenza fibrosa e carnosa.


Fusto



Foglie



Infiorescenza


L'infiorescenza è una spiga terminale, lineare e più o meno pauciflora (da 10 a 100 fiori per pianta). I fiori sono inodori e ben spaziati uno dall'altro. L'infiorescenza è provvista di brattee squamiformi, a forma triangolare, carenate ad apice acuto (la loro funzione è quella di proteggere i fiori). Le brattee sono posizionate alla base del pedicello e sono di tipo fogliaceo; normalmente tutti i fiori sono posti all'ascella di queste brattee. I pedicelli sono leggermente pubescenti-ghiandolari. I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione del pedicello; in questo caso il labello è volto in basso. Lunghezza dell'infiorescenza: 7 – 30 cm. Dimensioni delle brattee inferiori: larghezza 3 mm; lunghezza 5 mm. Lunghezza del pedicello: 3 – 4 mm.


Fiore


I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[5]. Il colore dei fiori è verdastro e sono piuttosto piccoli rispetto ai fiori di altre orchidee. Dimensione dei fiori: 9 – 15 mm.

P 3+3, [A 1, G (3)][6]

Frutti


Il frutto è una capsula semi-eretta, a forma ellissoide e pedicellata con diverse coste e deiscente per alcune di queste. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[8]. Dimensione delle capsule: larghezza 6 mm; lunghezza 10 mm.


Riproduzione


La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:


Distribuzione e habitat



Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[10]:

Formazione: delle comunità forestali
Classe: Carpino-Fagetea sylvaticae

Sistematica


Le Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[11]. Il genere Neottia comprende una trentina di specie la cui area di diffusione è abbastanza ampia (Europa – Asia - America), tre delle quali sono spontanee del territorio italiano.

Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).

La collocazione tassonomica di questa pianta, inizialmente descritta (in tempi moderni) nel genere Listera, è stata definitivamente inserita, in base a recenti studi di analisi molecolare, nel genere Neottia.[12][13]

Il numero cromosomico di Neottia ovata è: 2n = 32 - 42[14][15]


Sinonimi


La specie di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Specie simili


Diverse orchidee spontanee del territorio italiano si presentano con infiorescenze poco appariscenti e colorazioni tendenti al verde, e quindi confondibili una con l'altra. Qui, brevemente, elenchiamo alcune di queste specie, oltre a quella di questa voce (le varie differenze sono documentate nelle rispettive voci dell'enciclopedia):


Uso



Giardinaggio


L'unico uso che viene fatto di queste piante è nel giardino alpino o roccioso anche perché essendo una pianta piuttosto rustica e adattabile a qualsiasi tipo di terreno non presenta grandi difficoltà d'impianto e mantenimento.


Altre notizie


Questa pianta inoltre è stata utilizzata da Charles Darwin per alcuni studi sulla fertilizzazione incrociata[14].

Note


  1. (EN) Rankou, H. 2011, Neottia ovata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  2. (EN) Neottia ovata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  3. Nicolini, vol. 2, p. 714.
  4. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 ottobre 2013.
  5. Pignatti, vol. 3, p. 700.
  6. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 13 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  7. Musmarra, p. 628.
  8. Strasburger, vol. 2, p. 808.
  9. G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee, su giros.it. URL consultato il 15 novembre 2009.
  10. Flora alpina, vol. 2, p. 1108.
  11. Strasburger, vol. 2, p. 807.
  12. Xiang Xiao-Guo, Li De-Zhu, Jin Wei-Tao, Zhou Hai-Lang, Li Jian-Wu, Jin Xiao-Hua, Phylogenetic placement of the enigmatic orchid genera Thaia and Tangtsinia: Evidence from molecular and morphological characters, in Taxon, Volume 61, Number 1; pp. 45-54. URL consultato il 14 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  13. Chase et al..
  14. eFloras - Flora of North America, su 193.62.154.38. URL consultato il 15 novembre 2009.
  15. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 15 novembre 2009.

Bibliografia



Voci correlate



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