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La liquirizia (Glycyrrhiza glabra L., 1758) è una pianta erbacea perenne, alta fino a un metro, appartenente alla famiglia delle Fabaceae, nonché il nome dell'estratto vegetale ottenuto dalla bollitura del suo fusto sotterraneo.

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Liquirizia comune
Glycyrrhiza glabra
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Faboideae
Tribù Galegeae
Genere Glycyrrhiza
Specie G. glabra
Nomenclatura binomiale
Glycyrrhiza glabra
L., 1758
Sinonimi

Glycyrrhiza glabra var. glabra
L.
Glycyrrhiza glabra subsp. glandulifera
(Waldst. & Kit.)Ponert
Glycyrrhiza glabra var. glandulifera
(Waldst. & Kit.)Regel & Herder
Glycyrrhiza glabra var. typica
L.
Glycyrrhiza glabra var. violacea
(Boiss. & Noe)Boiss.
Glycyrrhiza glandulifera
Waldst. & Kit.
Glycyrrhiza hirsuta
Pall.
Glycyrrhiza pallida
Boiss. & Noë
Glycyrrhiza violacea
Boiss. & Noë

Nomi comuni

Liquirizia, Regolizia

Glycyrrhiza glabra
Glycyrrhiza glabra

La pianta


Il Genere Glycyrrhiza comprende 18 specie di perenni a fioritura estiva, diffuse in Eurasia, Australia e America. G. glabra, quella più usata, è originaria dell'Asia sudoccidentale e della regione mediterranea. Questa pianta è una erbacea perenne rustica, cioè resistente al gelo, e cresce principalmente nell'Europa meridionale in terreni calcarei e/o argillosi. La pianta sviluppa un grosso rizoma da cui si estendono stoloni e radici, lunghi fino a due metri. Della liquirizia vengono usati i fusti sotterranei di piante di tre-quattro anni, raccolte durante la stagione autunnale ed essiccate.

Radici di liquirizia essiccate e pronte per la commercializzazione.
Radici di liquirizia essiccate e pronte per la commercializzazione.

Storia


La liquirizia era una pianta importante nell'antico Egitto, in Assiria e in Cina, era già nota nell'antica medicina greca ma solo nel XV secolo è stata introdotta dai frati domenicani in Europa. Come risulta dal primo erbario cinese, in Asia la liquirizia è utilizzata da circa 5.000 anni ed è una delle piante più importanti. I medici cinesi la prescrivono per curare la tosse, i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari.


Usi e proprietà


Lo stesso argomento in dettaglio: Liquirizia (dolciume).
Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La liquirizia è utilizzata in erboristeria e nella medicina cinese, in cucina per la preparazione di dolci, caramelle e tisane ed infine è utilizzata come additivo per le sigarette insieme al cacao. La tradizione popolare attribuisce alla radice di liquirizia diverse proprietà farmacologiche: digestiva, antinfiammatoria, depurativa, diuretica e protettiva della mucosa. Le foglie dalle proprietà cicatrizzanti, antibatteriche e antinfiammatorie vanno usate fresche. Antiulcera, emolliente, rinfrescante, espettorante, corticostimolante ed antiflogistica. In commercio i fusti possono essere trovati in bastoncini da masticare, tagliuzzati per decotti e tisane, in confetti preparati con estratto di liquirizia pura, ridotta in polvere e in succo (estratto nero) come dolcificante e correttivo del sapore nell'industria farmaceutica. L'estratto di liquirizia è diffuso soprattutto in Calabria. Ippocrate la consigliava contro la tosse.[1]


Principio attivo


Il principio attivo più importante della liquirizia è la glicirrizina che le conferisce un'azione antinfiammatoria e antivirale. Inoltre è più dolce del saccarosio. La moderna ricerca cerca di trarne vantaggio per nuove prospettive terapeutiche: terapia dell'ulcera, malattie croniche del fegato, e prevenzione di gravi malattie autoimmuni.

Glicirrizina inibisce la replicazione del virus HIV[2] e coronavirus associato alla SARS[3] in cellule umane.


Effetti ormonali


Pianta della liquirizia (Riserva naturale Bosco Pantano, Policoro)
Pianta della liquirizia (Riserva naturale Bosco Pantano, Policoro)

Costello e Lynn nel 1950 hanno isolato nella liquirizia un composto steroideo che armonizza la secrezione ormonale, inibendo l'eccessiva produzione di estrogeni. Ha un effetto ormonale di tipo estrogenico[4].


Avvertenze


La liquirizia, comunque, va assunta saltuariamente, facendo attenzione a non superare il dosaggio di 2 mg/kg al giorno di glicirrizina (cosa che può capitare assumendo caramelle alla liquirizia o lassativi ricchi di estratti di concentrati di liquirizia). La glicirrizina ha effetti collaterali sull'equilibrio dei sali minerali nel corpo; un abuso di liquirizia, quindi, può provocare ritenzione idrica, aumento della pressione, fino all'ipertensione (tramite riassorbimento del sodio, e maggiore escrezione di potassio), gonfiore al viso e alle caviglie, mal di testa e astenia. Pertanto le persone predisposte a ipertensione, ad edemi, i diabetici, le donne in gravidanza o in allattamento, devono evitare l'uso prolungato di estratti di questa pianta. Evitare l'uso in caso di epatopatie colestatiche, cirrosi epatica, ipertensione, ipopotassiemia e grave insufficienza renale.[5][6]

Può aumentare, indirettamente, l'eliminazione di potassio provocata da altri farmaci, perdita che provoca ipersensibilità nei confronti dei glicosidi digitalici.

Ricercatori dell'Università di Bologna, guidati da Giorgio Cantelli Forti, hanno però precisato e approfondito le conoscenze sull'estratto di Glycyrrhiza glabra, dimostrando che l'aumento della pressione c'è solo in seguito al consumo di caramelle e dolciumi in cui è contenuta la sola glicirrizina, che è uno dei componenti della liquirizia, ma non se questa è consumata nella sua integrità.[7]

In gravidanza, è possibile il passaggio di alcune quantità di “ormone dello stress” dalla gestante al nascituro, potenzialmente nocivo per lo sviluppo del feto, perché la glicirrizina, che causa un aumento di pressione, sembra ridurre la capacità di filtro rappresentata dalla placenta (nelle donne che avevano assunto più di 100 g di liquirizia pura alla settimana, equivalenti a 500 mg di glicirizzina)[8]. Come secondo effetto, il cortisolo resta in maggiori quantità perché la glicirizzina (così come la naringerina nel pompelmo) inibisce nel rene un enzima necessario per la sua degradazione in cortisone (anni '880: Stewarts et al, e Funder et al). La presenza di tale enzima permette la normale funzione dell'aldosterone e in mantenimento delle normali concentrazioni di sale e di acqua nell'organismo. L'acido glicirretinico bloccando tale enzima è in grado di produrre un'ipertensione dovuta all'azione diretta del cortisolo nel rene sul metabolismo dei sali e acqua.


Tossicità


La liquirizia può non essere indicata per alcuni soggetti sensibili al principio attivo, in modo particolare se somministrata a bambini, a persone che hanno superato i 55 anni d'età e a soggetti che ne assumono dosi maggiori di quelle consigliate e per lunghi periodi di tempo[senza fonte].


Tradizioni locali



Italia


In Abruzzo si lavora la pianta fin dall'epoca romana, soprattutto ad Atri e dintorni. Nota da secoli, la lavorazione della liquirizia in Calabria è attualmente rappresentata dalla fabbrica Amarelli di Rossano (Corigliano-Rossano), attiva sin dal 1731[9].


Paesi arabi


Nel mondo arabo è popolarissimo l'estratto di liquirizia diluito in acqua, chiamato sūs (in arabo: ﺳﻮﺱ). I venditori della bevanda indossano un abito multicolore, con un predominante colore rosso, di foggia particolare, con un copricapo a forma di ampio sombrero, con piccoli sonagli appesi al bordo della falda. In Egitto il richiamo ai potenziali clienti è: «ʿerq sūs, yā ḥarranīn (liquirizia, o accaldati)».[10]


Note


  1. "Natura e benessere:più forti in difesa", di Claudia Guglielmi, pubbl. su "Sapere&Salute" - Anno X, N.55, ott. 2005, pag. IV
  2. (EN) H. Sasaki; M. Takei; M. Kobayashi; R.B. Pollard; F. Suzuki, Effect of glycyrrhizin, an active component of licorice roots, on HIV replication in cultures of peripheral blood mononuclear cells from HIV-seropositive patients., su Pathobiology, 2002.
  3. (EN) Prof. J. Cinatl; B. Morgenstern; G. Bauer; Prof. P. Chandra; Prof. H. Rabenau; Prof. H.W. Doerr, Glycyrrhizin, an active component of liquorice roots, and replication of SARS-associated coronavirus, su The Lancet.
  4. (EN) Klasik-Ciszewska S, Kaczmarczyk-Sedlak I, Wojnar W., Effect of glabridin and glycyrrhizic acid on histomorphometric parameters of bones in ovariectomized rats, in Acta Pol Pharm., vol. 73, n. 2, 2016, pp. 517-27.
  5. (EN) Hesham R. Omar, Irina Komarova e Mohamed El-Ghonemi, Licorice abuse: time to send a warning message, in Therapeutic Advances in Endocrinology and Metabolism, vol. 3, n. 4, 31 gennaio 2017, pp. 125–138, DOI:10.1177/2042018812454322. URL consultato il 31 gennaio 2017.
  6. (EN) Licorice Root, su NCCIH, 9 novembre 2011. URL consultato il 5 luglio 2019.
  7. (EN) G. Cantelli-Forti, F. Maffei, R. Hrelia, F. Bugamelli, M. Bernardi, R. D'Intino, M. Maranesi, and M.A. Raggi, Interaction of Licorice on Glycyrrhizin Pharrmacokinetics (PDF), su core.ac.uk.
  8. (EN) Eating liquorice in pregnancy may affect a child's IQ and behaviour, Università di Edimburgo-Centre for Cardiovascular Science e Helsinki, 6 ottobre 2009 Archiviato il 2 aprile 2015 in Internet Archive.
  9. La dolce industria. Conci e liquirizia in provincia di Cosenza dal XVIII secolo al XX secolo, Il Serratore, 1991.
  10. Carlo Alfonso Nallino, "Scene di vita egiziana", in: Studi orientalistici in onore di Giorgio Levi Della Vida, 2 voll., Roma, Istituto per l'Oriente, 1956, II, pp. 222-251, a p. 251.

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Liquorice

Liquorice (British English) or licorice (American English) (/ˈlɪkərɪʃ, -ɪs/ LIK-ər-ish, -⁠iss; also /ˈlɪkrɪʃ/ LIK-rish)[5][6] is the common name of Glycyrrhiza glabra, a flowering plant of the bean family Fabaceae, from the root of which a sweet, aromatic flavouring can be extracted.

[es] Glycyrrhiza glabra

El regaliz (Glycyrrhiza glabra), también llamado regalicia, orozuz u orosús, es un miembro de la familia de las fabáceas nativo del norte de África, Europa oriental y meridional y Asia tropical y templada.[2] Se cultiva extensamente en muchos países, donde también se ha naturalizado en zonas húmedas, como lechos de ríos, barrancos, vaguadas, etcétera.

[fr] Réglisse

Glycyrrhiza glabra
- [it] Glycyrrhiza glabra

[ru] Лакрица

Лакри́ца, или соло́дка го́лая, или соло́дка гла́дкая, или лакри́чник (лат. Glycyrrhíza glábra) — многолетнее травянистое растение; вид рода Солодка (Glycyrrhiza) семейства Бобовые (Fabaceae). Солодку широко используют как лекарственное, пищевое растение, выращивают как листовую овощную культуру[источник не указан 659 дней] и техническое растение в качестве пенообразующего агента.



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