Elaeis guineensis Jacq., 1763 è una pianta della famiglia delle Arecacee[2] (sottofamiglia Arecoideae, tribù Cocoseae, sottotribù Elaeidinae[3]).
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Arecales |
Famiglia | Arecaceae |
Sottofamiglia | Arecoideae |
Tribù | Cocoseae |
Sottotribù | Elaeidinae |
Genere | Elaeis |
Specie | E. guineensis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Arecales |
Famiglia | Arecaceae |
Genere | Elaeis |
Specie | E. guineensis |
Nomenclatura binomiale | |
Elaeis guineensis Jacq., 1763 | |
È comunemente chiamata palma da olio per via della polpa del suo frutto ricco di grassi che la rende una delle piante più rilevanti da un punto di vista economico. Il nome con cui è più conosciuto il suo frutto è dendè, di derivazione portoghese, o dendem.
Questa palma raggiunge i 10 metri di altezza, con fusto del diametro di 30–50 cm.[4]
Le foglie, pennate, sono lunghe sino a 5 m.
I frutti sono drupe di colore dal rosso al nero.
Elaeis guineensis è originaria di una vasta zona dell'Africa occidentale che si affaccia sul golfo di Guinea, da cui deriva il suo epiteto specifico. È presente anche in ristrette aree dell'Africa orientale e dell'Africa australe.[1]
Oggi è diffusa e coltivata in vaste zone tropicali anche del continente americano e soprattutto del Sud-est asiatico.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Olio di palma. |
Dal mesocarpo dei frutti si ricava un denso olio di colore rosso, dai semi invece si ricava un olio semisolido (burroso) noto come palmisto.
Uno dei maggiori problemi causati dalla coltivazione intensiva di questa pianta, realizzata per il 90% in paesi come Malesia e Indonesia, è il disboscamento del cuore verde dell'isola di Sumatra. In particolare, oltre agli inestimabili danni ambientali, il disboscamento comporta la riduzione dell'ambiente naturale di animali come oranghi, tigri, leopardi nebulosi ed elefanti, ridotti negli ultimi decenni a poche centinaia di esemplari per specie. Fino all'anno 1952, l'isola di Sumatra era coperta per il 90% da boschi, nel 1960 la percentuale si è abbassata al 52% e secondo le statistiche, nel 2020 continuando con ritmo costante, la quantità di boschi naturali sarà ridotta a zero[senza fonte]
Elaeis guineensis è una delle numerose specie di palma che possono essere parassitate dal punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus).[5]
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