bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

Il doronico nivale (nome scientifico Doronicum glaciale (Wulfen) Nyman, 1855) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Doronico nivale
Doronicum glaciale
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Doroniceae
Genere Doronicum
Specie D. glaciale
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Doroniceae
Genere Doronicum
Specie D. glaciale
Nomenclatura binomiale
Doronicum glaciale
(Wulfen) Nyman, 1855
Nomi comuni

Doronico dei ghiacciai


Etimologia


Il nome generico (Doronicum) potrebbe derivare da un termine dell'Arabia: Doronigi o Doronidge.[3] L'epiteto specifico (glaciale) fa riferimento ad uno dei tipici habitat della specie (le regioni fredde).[4]

Il binomio scientifico attualmente accettato (Doronicum glaciale) è stato proposto inizialmente dal botanico e mineralogista gesuita Franz Xavier von Wulfen (1728-1805) e successivamente perfezionato dal botanico svedese Carl Frederik Nyman (1820 – 1893) nella pubblicazione ”Sylloge Florae Europaeae” (1854–1855).[5]


Descrizione


Tipologia di peli sulle foglie e sull'involucro
Tipologia di peli sulle foglie e sull'involucro
Il portamento
Il portamento
La rosetta basale
La rosetta basale
Infiorescenza
Infiorescenza

Habitus. Le piante di questa specie sono erbacee perenni provviste, soprattutto nelle parti alte e sul bordo delle foglie, di peli pluricellulari semplici ma ghiandolari. La determinazione esatta della forma e lunghezza dei peli è molto importante per definire la specie nell'ambito del genere. Purtroppo alcuni peli sono distinguibili solamente con un buon microscopio a 20-50 ingrandimenti. La tavola a fianco indica il tipo di peli presenti sul bordo delle foglie e sulla superficie delle brattee dell'involucro del doronico nivale.[6] L'altezza di queste piante varia da 5 a 25 cm. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.[7][8][9][10][11][12]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto.

Foglie. Le foglie sono intere con bordo provvisto di peli acuti; i peli sono presenti anche sulla superficie (vedere tabella con disegno dei peli). Si distinguono due tipi di foglie:

Infiorescenza. L'infiorescenza è formata da grandi capolini solitari color giallo-oro che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma di coppa composto da più brattee lineari disposte in più serie (2 - 3) spiralate, che fanno da protezione al ricettacolo basale (che in questo caso è nudo – senza pagliette) sul quale s'inseriscono due tipi di fiori : quelli esterni ligulati (di colore giallo chiaro e venati di bruno) e quelli interni tubulosi (di colore giallo accentuato). Diametro del capolino: 3 – 6 cm. Lunghezza delle squame: 16 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]

Frutti. I frutti sono degli acheni oblunghi con dei solchi longitudinali. Sono inoltre provvisti di pappo in serie multiple formato da soli peli senza coroncina (i fiori del raggio, quelli ligulati, sono provvisti di pappo).


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta(Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[13])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[13])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico / Est-Alpico.

Distribuzione: in Italia questa specie è rara e presente solamente nelle Alpi orientali. Oltreconfine è presente in Austria e Slovenia.

Habitat: l'habitat tipico sono gli ambienti lungamente innevati su terreni morenici; ma anche ghiaioni, scivolamenti del terreno, pietraie e zone ruderali. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.

Distribuzione altitudinale: l'habitat tipico sono gli ambienti lungamente innevati su terreni morenici; ma anche ghiaioni, scivolamenti del terreno, pietraie e zone ruderali. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.


Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[13]:

Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Classe: Thlaspietea rotundifolii
Ordine: Drabetalia hoppeanae
Alleanza: Drabion hoppeanae

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]

Macrotipologia: vegetazione casmofitica, glareicola ed epifitica
Classe: Thlaspietea rotundifolii Br.-Bl., 1948
Ordine: Drabetalia hoppeanae Zollitsch ex Merxm. & Zollitsch, 1967
Alleanza: Drabion hoppeanae Zollitsch ex Merxm. & Zollitsch, 1967

Descrizione. L'alleanza Drabion hoppeanae è relativa alle comunità dei ghiaioni calcarei e scisto-calcarei delle aree alpine. Questa comunità si sviluppa su detriti criofili di calcescisti o di rocce di diversa natura. I piani interessati sono quelli alpini e nivali. Le specie di questa associazione rappresentano stadi pionieri e spesso lungamente durevoli. In Italia è presente sulle Alpi.[18]

Alcune specie presenti nell'associazione: Draba hoppeana, Draba dolomitica, Artemisia genipi, Campanula cenisia, Saxifraga biflora, Herniaria alpina, Doronicum glaciale, Galium megalospermum, Psilathera ovata e Pritzelago brevicaulis.


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][11][10]

Il basionimo per questa specie è: Arnica glacialis Wulfen (1787).[5]


Filogenesi


Il genere Doronicum non è molto numeroso, comprende 29 specie, distribuite quasi unicamente nell'emisfero boreale (Vecchio Mondo), delle quali 8 sono proprie della flora italiana. Il genere appartiene alla sottofamiglia delle Asteroideae e, da un punto di vista filogenetico, si trova in posizione "basale" rispetto all'intera sottofamiglia.[11]

All'interno del genere D. glaciale appartiene alla sezione Aronicum caratterizzata dall'avere i frutti acheni tutti con pappo) e le foglie radicali non dentellate.[3]

Ulteriori caratteri distintivi per questa specie sono:[12]

  • la lamina delle foglie basali è lanceolata;
  • il bordo delle foglie cauline superiori possiede dei peli semplici rigidi e diritti e dei peli ghiandolari brevi;
  • il fusto in genere è pieno.

Variabilità


Oltre i confini delle Alpi italiane è presente la sottospecie calcareum (Vierth) Hayek (1928); qui brevemente descritta:[13][22]

  • basionimo: Doronicum calcareum Vierth (1900);
  • altezza della pianta: da 5 a 25 cm;
  • in questa pianta sono presenti solamente i peli lunghi di tipo rigido;
  • dimensione dell'infiorescenza: 45 – 75 mm;
  • geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico / Est-Alpico;
  • distribuzione: Austria (Länder della Stiria e Austria Inferiore);
  • habitat: l'habitat tipico sono i ripari sotto rocce; ma anche i ghiaioni, i scivolamenti del terreno, le pietraie e le zone ruderali. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido;
  • distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante frequentano i seguenti piani vegetazionali: alpino e subalpino.

Specie simili



In generale tutti i “doronici” montani d'alta quota sono di difficile determinazione; questo vale per le seguenti specie : Doronicum austriacum, Doronicum grandiflorum, Doronicum columnae e Doronicum clusii (per le varie differenze morfologiche consultare le rispettive voci).


Giardinaggio


Come per altre specie anche per queste piante l'unico interesse è quello orticolo. Questo grazie ad alcune caratteristiche come i fiori grandi, la vivacità dei colori e la lunga fioritura oltre ad una certa resistenza ai climi freddi. Sono adatte unicamente al giardino rocciosi e alpino in quanto allo stato libero, raramente scendono sotto i limiti di altitudine superiore del bosco di faggio o di castagno.


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 settembre 2022.
  3. Motta 1960, Vol.1 p.47.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16 settembre 2022.
  5. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 17 giugno 2011.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 113.
  7. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  8. Strasburger 2007, pag. 860.
  9. Judd 2007, pag.517.
  10. Kadereit & Jeffrey 2007, pag.215.
  11. Funk & Susanna 2009, pag. 503.
  12. Pignatti 2018, vol.3 pag.892.
  13. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 532.
  14. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. Conti et al. 2005, pag. 88.
  17. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 17 settembre 2022.
  18. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 33.4.1 ALL. DRABION HOPPEANAE ZOLLITSCH EX MERXM. & ZOLLITSCH 1967. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  19. Judd 2007, pag. 520.
  20. Strasburger 2007, pag. 858.
  21. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  22. Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh), su 193.62.154.38. URL consultato il 17 giugno 2011.

Bibliografia



Altri progetti


Portale Biologia
Portale Botanica

Collegamenti esterni





Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии