Ceratonia L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Fabaceae.[1]
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Caesalpinioideae |
Tribù | Cassieae |
Genere | Ceratonia L., 1753 |
Specie | |
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La distribuzione del genere Ceratonia comprende l'intera regione mediterranea, la penisola araba e la Somalia. L'unica specie presente in Italia è Ceratonia siliqua L., è un albero sempreverde, tozzo a chioma espansa, ramificato in alto e noto col nome di carrubo, il cui frutto è chiamato carruba.
Il genere Ceratonia comprende due sole specie:[1]
L'utilizzo del legume della Ceratonia siliqua nell'area mediterranea è rivolto specialmente all'alimentazione animale (specialmente dei cavalli), e talvolta anche per quella umana. Nelle zone di grande produzione i frutti vengono usati per la distillazione di alcol etilico e, sotto forma di preparato simile alla farina, come base di preparazione di alcune specialità dolciarie.
Il carrubo è una pianta mellifera, ma la produzione di miele è rarissima e si ha solo dove c'è una certa quantità di esemplari, nel sud Italia.
Nei paesi dei monti Iblei, è possibile trovare pertanto gelati artigianali al gusto di carruba, biscotti fatti con farina di carruba e le caramelle di carruba, che vengono cotte in zucchero e sciroppo di carrube.
Storicamente i semi di carruba, detti "carati", duri come fossero fatti d'avorio o di corno, venivano usati come contrappesi per la pesatura di precisione delle pietre preziose; tale nome è rimasto ad indicare l'unità di misura del peso dei preziosi (il carato: un quinto di grammo).
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