La mordigallina (Anagallis arvensis, Linnaeus 1753 o Lysimachia arvensis[1]) è una pianta europea della famiglia delle Primulaceae, molto simile al centocchio, con cui è spesso confusa.[2][3]
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Primulales |
Famiglia | Primulaceae |
Genere | Anagallis |
Specie | A. arvensis |
Nomenclatura binomiale | |
Anagallis arvensis L., 1753 | |
Nomi comuni | |
Mordigallina | |
Anagallis deriverebbe dal greco ἀναγελάω (anaghelào): ridere, ridere a crepapelle e alluderebbe al fatto che i suoi fiori si aprono quando esposti direttamente ai raggi del sole, come se gli sorridessero.[4]
In Abruzzo, dove è particolarmente diffusa, viene chiamata centurelle, da cui derivano diversi toponimi; tra questi la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli nell'altopiano di Navelli e il monte Scindarella sul Gran Sasso d'Italia.
Pianta comune, annua, alta 5-15 cm; fusto ascendente foglie ovate opposte; calice con sepali acuminati; corolla rossa (raramente azzurra) larga 6-8 mm con lobi rotondi.
Fiorisce da aprile a settembre nei terreni incolti fino a 1200 m.
Le parti aeree della pianta risultano particolarmente tossiche per gli animali di piccola taglia e per gli uccelli, come le galline (da cui potrebbe derivare il nome comune). Può essere tossica per l'uomo in caso di ingestione.[4][5][6]
Il fiore è quello che compare nel ciclo di romanzi "La Primula Rossa".
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