L'acero di Lobelius (Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray [1]) è un acero raro, endemico dell'Italia centro-meridionale (alcuni autori vi includono anche alcune forme affini, proprie di aree limitate dei Balcani). È usato occasionalmente come pianta ornamentale.
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Sapindaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Aceraceae |
Genere | Acer |
Specie | A. cappadocicum |
Sottospecie | A. cappadocicum lobelii |
Nomenclatura trinomiale | |
Acer cappadocicum lobelii (Ten.) A.E.Murray | |
Sinonimi | |
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Nomi comuni | |
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È un albero deciduo con portamento stretto e colonnare. I rami giovani sono coperti di pruina blu biancastra, poi diventano verdi.
Le foglie, opposte, lunghe 6–12 cm, hanno cinque lobi ondulati e sono appuntite verso l'estremità, lisce o poco dentate, lucide, verde scuro sopra, più chiaro sotto, gialle in autunno. Lo stelo reciso emana linfa lattiginosa.
Grappoli eretti di fiorellini giallo verdi sbocciano con le foglie giovani. Questi sono seguiti da frutti con ali verdi (samare) che sono lunghi fino a 2,5 cm.
L'acero lobato è proprio dell'Italia centro-meridionale, dall'Abruzzo alla Calabria, dove è presente in modo discontinuo nel piano collinare e montano (tipicamente tra 700 e 1700 m).
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