Clavariadelphus pistillaris (L.) Donk, Meded. Bot. Mus. Herb. Rijks Univ. Utrecht 2: 72 (1933).
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Phallales |
Famiglia | Gomphaceae |
Genere | Clavariadelphus |
Specie | C. pistillaris |
Nomenclatura binomiale | |
Clavariadelphus pistillaris (L.) Donk, 1933 | |
Nomi comuni | |
Mazza d'Ercole | |
? Caratteristiche morfologicheClavariadelphus pistillaris | |||
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![]() Cappello no |
![]() Imenio liscio |
![]() Lamelle no |
![]() Sporata bianca |
![]() Velo nudo |
![]() Carne immutabile |
![]() Saprofita |
![]() Commestibile |
La Clavariadelphus pistillaris è una specie molto curiosa a forma di "clava" e conosciuta con l'appellativo volgare di "Mazza d'Ercole" in quanto ricorda l'arma di questo personaggio della mitologia.
È un fungo che gode di non pochi estimatori nonostante il sapore non molto buono, amarognolo. Alcuni testi lo classificano addirittura non edule; tuttavia non sembra aver mai causato problemi o intossicazioni, ciononostante si raccomanda di non consumarlo crudo.
Forma varia, da cilindrico a decisamente clavato, semplice, solitario o gregario; colore giallo od ocra scuro, fino a brunastro; alto 5–30 cm, 2–6 cm di diametro.
Dura, poi cedevole, spugnosa.
Bianche o leggermente gialle in massa, ellissoidali.
Cresce sul terreno calcareo, specialmente sotto faggio ma non è infrequente trovarlo sotto pino, dalla primavera all'autunno.
Commestibile, non di pregio.
Vi sono opinioni contrastanti al riguardo: alcuni lo reputano un mediocre commestibile, altri discreto, altri ancora lo reputano addirittura "non edule".
Clavariadelphus truncatus, suo stretto parente, ha un sapore decisamente più invitante (dolce, zuccherino).
Dal latino pistillum = pestello, per la sua caratteristica forma.
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