Le specie sfoggiano colori vivaci, un'opistosoma slanciato e zampe piuttosto lunghe. Fra le specie e fra maschi e femmine appartenenti alla stessa specie vi è una spiccata variabilità cromatica: solo due strisce longitudinali lungo l'addome sono comuni e operano da tratto distintivo riguardo a generi consimili[1]
Habitat
Tutte le specie di questo genere prediligono la foresta pluviale[1]
Distribuzione
Le 39 specie oggi note di questo genere sono diffuse in diverse località dell'Asia e dell'Africa: ben 6 specie sono endemiche delle Filippine[2].
Ben 13 specie su 16 sono state trasferite al genere Phintella Strand, 1906, che mostra svariate affinità con Telamonia[2]:
Telamonia accentifera Simon, 1901; trasferita al genere Phintella.
Telamonia aequipes Peckham & Peckham, 1903; trasferita al genere Phintella.
Telamonia aequipes longirostris Lessert, 1925; trasferita al genere Phintella.
Telamonia aequipes minor Lessert, 1925; trasferita al genere Phintella.
Telamonia argenteola Simon, 1902; trasferita al genere Phintella.
Telamonia bifurcilinea Bösenberg & Strand, 1906; trasferita al genere Phintella.
Telamonia castriesiana (Grube, 1861); trasferita al genere Phintella.
Telamonia clathrata (Thorell, 1895); trasferita al genere Phintella.
Telamonia cylindrata (Karsch, 1879); trasferita al genere Helicius.
Telamonia dives (Simon, 1899); trasferita al genere Phintella.
Telamonia doreyana (Walckenaer, 1837); trasferita al genere Margaromma.
Telamonia leucaspis Simon, 1903; trasferita al genere Phintella.
Telamonia melloteei (Simon, 1888); trasferita al genere Phintella.
Telamonia olorina Simon, 1901; trasferita al genere Cosmophasis.
Telamonia suavis (Simon, 1885); trasferita al genere Phintella.
Telamonia vittata (C. L. Koch, 1846); trasferita al genere Phintella.
Nomen dubium
Telamonia albonigra Franganillo, 1925; un esemplare, rinvenuto in Spagna, a seguito di un lavoro dell'aracnologo Roewer del 1955, è da considerarsi nomen dubium[2].
Thorell, 1887 - Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. II. Primo saggio sui ragni birmani. Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, vol.25, p.5-417.
Frances e John Murphy, An Introduction to the Spiders of South East Asia, Kuala Lumpur, Malaysian Nature Society, 2000.
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