Si tratta di un dittero piuttosto grande[3], con dimensioni che vanno dai 9 ai 16 mm[4]. L'addome, di colore giallo intenso/arancione, è attraversato da una banda longitudinale nera[3][4]; il torace è nero, mentre l'area posteriore del capo è gialla[3]. Il corpo è ricoperto di peli, specialmente sulla parte terminale dell'addome[3][4].
L'adulto è attivo da maggio a settembre, e si nutre di nettare di ombrellifere e piante acquatiche, ed è un importante impollinatore[4][5]; come in diverse altre specie di tachinidi, anche la larva di T. fera si sviluppa a spese dei bruchi di vari lepidotteri o anche di altri insetti[3][4]: le uova vengono deposte sulle piante ospiti delle prede, e alla schiusa le larve attaccano i bruchi, entrano nel loro corpo e li consumand dall'interno[6][7]. Tra le specie parassitate si possono citare Autographa gamma, Ceramica pisi, Cosmia trapezina, Lymantria dispar, Lymantria monacha, Orthosia cerasi, Orthosia cruda, Panolis flammea, Peridroma saucia e Xestia c-nigrum[5][6][8].
Diffusione e habitat
La specie è ben documentata in vari stati dell'Europa centrale, in Francia, Italia settentrionale, Scandinavia meridionale, isole britanniche e penisola iberica[2]; è presente anche in Asia[6].
È frequente nelle radure e ai margini dei boschi[3], e nelle aree umide[4].
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