Questa specie è diffusa negli estuari del Mar Nero e del Mar Caspio. Raramente si spinge all'interno dei fiumi.
Descrizione
Simile a Sander lucioperca, presenta un corpo slanciato ed agile, con grande bocca da predatore armata di vistosi denti caniniformi e occhi grandi. La sagoma è affusolata; la "gobba" dietro la testa così evidente nel pesce persico è appena accennata, mentre il ventre è più pronunciato. Le pinne dorsali sono separate da un breve tratto. La livrea non è particolarmente vivace: brunastra o verdastra con fasce verticali scure sfumate o screziate; le pinne sono grigioazzurre, la prima dorsale è screziata di chiaro e bruno.
Raggiunge una lunghezza massima di 34 cm[4].
Biologia
Alimentazione
È specie predatrice: gli adulti si cibano prevalentemente di pesci (clupeidi, latterini) e crostacei, mentre i giovani di piccoli pesci, larve d'insetti e invertebrati.
Riproduzione
La deposizione delle uova avviene in un nido costituito da una piccola buca nel sedimento. Il maschio fa la guardia al nido finché gli avannotti non lo hanno abbandonato.
Pesca
S. marinus è pescata in modo intensivo per il commercio delle sue carni ma è anche ambita preda per i pescatori sportivi.
Note
(EN) Sander marinus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
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