Pontinus nematophthalmus (Günther, 1860) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Scorpaenidae e alla sottofamiglia Scorpaeninae diffuso nell'oceano Atlantico occidentale[2].
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Osteichthyes |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Ordine | Scorpaeniformes |
Famiglia | Scorpaenidae |
Sottofamiglia | Scorpaeninae |
Genere | Pontinus |
Specie | P. nematophthalmus |
Nomenclatura binomiale | |
Pontinus nematophthalmus (Günther, 1860) | |
Sinonimi | |
Pontinus macrolepis | |
Presenta un corpo compresso lateralmente e dalla colorazone rossastra, irregolare; la lunghezza massima registrata è di 14 cm[3]. Sulla testa sono presenti molte spine e al di sopra degli occhi può esserci un cirro[4]. La pinna dorsale ha 12 raggi spiniformi, la pinna anale 3[4]; la pinna caudale ha il margine arrotondato.
È carnivoro e si nutre soprattutto di crostacei bentonici e altri pesci ossei[4].
Poco nota; uova e larve sono pelagiche[4].
Vive su fondali rocciosi in acque profonde, dagli 82 a oltre i 400 m[3]; i limiti esatti del suo areale sono poco noti anche a causa di questo. È stato segnalato dalla Carolina del Sud alla costa nord-est del Brasile ed è presente nell'arcipelago delle Bahamas[1].
Questa specie è stata classificata come "a rischio minimo" (LC) dalla lista rossa IUCN nel 2015 perché ha un areale ampio e non sono note particolari minacce per le sue popolazioni. Non è di alcun interesse per la pesca commerciale ed è solo catturata saltuariamente con nasse o durante la pesca a strascico[1].
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