Il leone nubiano (Panthera leo melanochaita) viene considerato da molti scienziati come appartenente alla stessa sottospecie del leone masai, un olotipo maggiormente accettato, sebbene il suo lignaggio fosse stato incluso nelle analisi della filogenia molecolare del leone delle caverne.
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Stato di conservazione | |
![]() Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Felidae |
Genere | Panthera |
Specie | P. leo |
Sottospecie | P. l. melanochaita |
Nomenclatura trinomiale | |
Panthera leo melanochaita de Blainville, 1843 | |
Sinonimi | |
Panthera leo nubica | |
Areale | |
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Vive in branchi composti anche da 20 esemplari dal Sudan, attraverso Etiopia, Somalia, Kenya e Tanzania, fino allo Zimbabwe e al Mozambico.
Grazie ad una potenza maggiore di quella degli altri leoni, si nutre di bufali più delle altre sottospecie.
Questa sottospecie è probabilmente la più conosciuta, grazie ai documentari girati nelle regioni del Masai Mara, nel sud del Kenya, e di Ngorongoro, in Tanzania.
I maschi sono lunghi 3 m e pesano 145–202 kg, mentre le femmine sono lunghe 2,60 m e si aggirano intorno ai 168 kg di peso.
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