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Myotis lavali (Moratelli, Peracchi, Dias & de Oliveira, 2011) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi endemico del Brasile e del Paraguay.

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Myotis lavali
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Vespertilionidae
Sottofamiglia Myotinae
Genere Myotis
Specie M.lavali
Nomenclatura binomiale
Myotis lavali
Moratelli, Peracchi, Dias & de Oliveira, 2011
Areale


Descrizione



Dimensioni


Pipistrello di piccole dimensioni con la lunghezza dell'avambraccio tra 31,5 e 37 mm, la lunghezza delle orecchie tra 11 e 14 mm e un peso fino a 8 g.[1]


Aspetto


La pelliccia è lunga e setosa. Le parti dorsali sono marroni chiare con la base dei peli marrone, mentre quelle ventrali sono bruno-giallastre con la base dei peli marrone scura. Le orecchie sono di dimensioni normali, strette, triangolari e con la punta arrotondata. Il trago è più lungo della metà del padiglione auricolare, è sottile, leggermente curvato in avanti e con l'estremità arrotondata. Le membrane alari sono attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi, i quali sono piccoli. La lunga coda è inclusa completamente nell'ampio uropatagio, il quale è ricoperto sulla superficie dorsale di peli dorati fino all'altezza delle ginocchia, e che si estendono fino ai femori.


Biologia



Comportamento


Si rifugia solitariamente o in piccoli gruppi sotto i tetti di edifici abbandonati.


Alimentazione


Si nutre di insetti.


Riproduzione


Si riproduce durante in qualsiasi periodo dell'anno.


Distribuzione e habitat


Questa specie è diffusa negli stati brasiliani di Pernambuco, Bahia, Piauí, Ceará e nel Paraguay nord-occidentale e sud-orientale.

Vive nelle foreste decidue, nel cerrado, caatinga e Gran Chaco fino a 900 metri di altitudine.


Stato di conservazione


Questa specie, essendo stata scoperta solo recentemente, non è stata sottoposta ancora a nessun criterio di conservazione.


Note


  1. Moratelli & Al., 2011.

Bibliografia



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