Lophocebus è un genere di scimmie del Vecchio Mondo appartenenti alla famiglia Cercopithecidae, diffuso in Africa occidentale.[1]
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Primates |
Sottordine | Haplorrhini |
Infraordine | Simiiformes |
Parvordine | Catarrhini |
Superfamiglia | Cercopithecoidea |
Famiglia | Cercopithecidae |
Sottofamiglia | Cercopithecinae |
Tribù | Papionini |
Genere | Lophocebus Palmer, 1903 |
Specie | |
Tendono ad avere un mantello scuro, palpebre dello stesso colore della pelle facciale e ciuffi di peli sulle mani. La lunghezza del corpo è tra 40 e 72 cm, quella della coda tra 45 e 100 cm, il peso varia tra 4 e 11 kg. La differenza di dimensioni tra maschi e femmine è meno accentuata di quella degli altri generi della tribù dei papionini.
Vivono in Africa centrale: l'areale si estende dall'Angola settentrionale, la Repubblica Democratica del Congo e la Tanzania fino alla Nigeria sudorientale. L'habitat è la foresta pluviale tropicale, in prossimità dei corsi d'acqua.
L'attività è diurna e quasi esclusivamente arboricola. Vivono in gruppi territoriali, costituiti da più maschi adulti, femmine e giovani, per un totale compreso in genere tra 10 e 20 individui. I gruppi si mantengono a istanza con grida.
La dieta è varia e comprende frutta, altri vegetali e piccoli animali.
Un altro genere di cercocebi, Cercocebus, era ritenuto in passato molto imparentato con queste scimmie, tanto che tutte le specie venivano classificate nello stesso genere. Comunque, si è scoperto che le specie di Lophocebus sono più strettamente imparentate con i babbuini del genere Papio, mentre le specie di Cercocebus sono più imparentate col mandrillo. Nel 2006, il cercocebo degli altopiani venne rimosso da Lophocebus e posto in un nuovo genere, Rungwecebus, il primo nuovo genere di primati dopo 83.
Le specie del genere Lophocebus riconosciute sono tre:
Il primatologo britannico Colin Groves ha annunciato l'individuazione di una nuova specie con areale limitato alla foresta di Mabira in Uganda, da lui battezzata Lophocebus ugandae[2]. La notizia è stata data al congresso dell'International Primatological Society tenutosi ad Entebbe nel 2006, ma la descrizione della nuova specie non è stata ufficialmente pubblicata e la validità di tale scoperta viene messa in dubbio da fonti autorevoli secondo le quali potrebbe trattarsi semplicemente di una sottospecie di L. albigena .[3]
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