La tartaruga spinosa (Heosemys spinosa Gray, 1830) è una rara specie di tartaruga della famiglia dei Geoemididi[2].
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Stato di conservazione | |
![]() In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Testudines |
Famiglia | Geoemydidae |
Sottofamiglia | Geoemydinae |
Genere | Heosemys |
Specie | H. grandis |
Nomenclatura binomiale | |
Heosemys spinosa (Gray, 1830) | |
Sinonimi | |
Emys spinosae | |
Il carapace, lungo al massimo 220 mm, presenta delle caratteristiche sporgenze spinose sui margini delle squame pleurali, sul bordo posteriore di ciascuna vertebrale e su ciascuna marginale (molto più accentuate nei giovani esemplari). La sua colorazione è marrone con una striscia più chiara lungo la chiglia centrale, la testa e le zampe sono grigio-marroni, di solito con un punto giallo o rosso dietro l'occhio e una simile pezzatura è presente sulle zampe. Il piastrone è giallo-marrone con un intricato pattern di linee scure che irradiano su ogni scuto. Viene effettuata una deposizione di 2-3 grandi uova per stagione. È una specie prevalentemente erbivora e frugivora[3].
Diffusa nel Sud-est asiatico, dalla Thailandia al Myanmar, la Malaysia e Indonesia (Sumatra e Kalimantan), nel Borneo e nelle Filippine. Vive in terreni collinari e montuosi, con foreste e boscaglie, dentro o presso piccoli corsi d'acqua[3].
Come la maggior parte delle specie di tartarughe asiatiche, anche questa è in grave pericolo di estinzione a causa della raccolta indiscriminata per fini alimentari e per il commercio internazionale, oltre ad essere minacciata dalla distruzione del suo habitat. Il suo allevamento a fini commerciali è molto diffuso in Thailandia[3].
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