Considerato un sinonimo anteriore di Trapezocephalus Berland & Millot, 1941 a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986[1].
La specie tipo è l'unica specie originariamente inclusa nel genere da C. L. Koch nel 1833 e denominata Heliophanus cupreus (Walckenaer, 1802)[1].
A dicembre 2010, si compone di 153 specie e quattro sottospecie[1]:
La variabilità di alcuni caratteri e il gran numero di esemplari reperiti fa sì che vi siano ben 11 specie trasferite ad altro genere[1]:
Heliophanus clarus Peckham & Peckham, 1903; trasferita al genere Phintella
Heliophanus geminusSong & Chai, 1992; trasferita al genere Chinattus
Heliophanus ghesquieriGiltay, 1935; trasferita al genere Pseudicius
Heliophanus indicus Simon, 1901; trasferita al genere Phintella
Heliophanus janetscheki Denis, 1957; trasferita al genere Chalcoscirtus
Heliophanus lucipeta Simon, 1890; trasferita al genere Heliophanillus
Heliophanus marshi Peckham & Peckham, 1903; trasferita al genere Pseudicius
Heliophanus nigritus Thorell, 1875; trasferita al genere Chalcoscirtus
Heliophanus rehobothicus Strand, 1915; trasferita al genere Chalcoscirtus
Heliophanus suedicola Simon, 1901; trasferita al genere Heliophanillus
Heliophanus undulatus Song & Chai, 1992; trasferita al genere Chinattus
Nomina dubia
Heliophanus sp.Heliophanus sp.Heliophanus sp.
Ben 20 specie ascritte in un primo momento a questo genere, a seguito di studi più approfonditi, si sono rivelate nomina dubia:
Heliophanus anomalus Caporiacco, 1947; gli esemplari giovanili reperiti da Caporiacco nell'Africa orientale, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus didieri Simon, 1904; gli esemplari maschili reperiti da Simon in Etiopia, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus dilutus Denis, 1937; gli esemplari femminili rinvenuti da Denis in Algeria, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus dubourgi Simon, 1904; gli esemplari maschili reperiti da Simon in Etiopia, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus flavimaxillis Bösenberg & Strand, 1906; gli esemplari giovanili reperiti da Bösenberg & Strand in Giappone, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus furcillatus Simon, 1868; gli esemplari maschili e femminili rinvenuti da Simon a Corfù, in Sicilia, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus kashmiricus Caporiacco, 1935; gli esemplari giovanili reperiti da Caporiacco in Kashmir, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus minutissimus Simon, 1871; gli esemplari femminili rinvenuti da Simon in Ucraina, a seguito di vari studi: dell'aracnologa Wesolowska del 1986, di Mikhailov del 1996 e di Rakov & Logunov del 1997, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus moestus (Lucas, 1846); gli esemplari femminili, reperiti in Algeria e originariamente descritti nel genere Salticus, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus muscorum (Walckenaer, 1802); l'esemplare, descritto originariamente nell'ex-genere Attus, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, è da considerarsi nomen dubium[1].
Heliophanus nitidus (Lucas, 1849); gli esemplari femminili, rinvenuti in Algeria e originariamente descritti nel genere Salticus, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus niveiventris Simon, 1889; gli esemplari femminili rinvenuti da Simon in Turkmenistan, a seguito di vari studi: dell'aracnologa Wesolowska del 1986, di Mikhailov del 1996 e di Rakov & Logunov del 1997, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus nossibeensis Strand, 1907; gli esemplari maschili e femminili reperiti da Strand in Madagascar, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus recurvus Simon, 1868; gli esemplari maschili reperiti da Simon in Svizzera e Sardegna, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus riedeliSchmidt, 1971; l'esemplare femminile reperito da Schmidt in Camerun, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, è da considerarsi nomen dubium[1].
Heliophanus ritteri (Scopoli, 1763); l'esemplare, descritto originariamente come Aranea' a seguito di uno studio dell'aracnologo Harm del 1971, è da considerarsi nomen dubium[1].
Heliophanus soudanicus Berland & Millot, 1941; gli esemplari maschili rinvenuti da Berland & Millot in Sudan, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus tessalensis Strand, 1906; gli esemplari femminili reperiti da Strand in Etiopia, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus uncinatus Simon, 1868; gli esemplari maschili e femminili rinvenuti da Simon in Svizzera e Grecia, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Heliophanus vittatus Denis, 1958; gli esemplari femminili reperiti da Denis in Afghanistan, a seguito di uno studio dell'aracnologa Wesolowska del 1986, sono da considerarsi nomina dubia[1].
Nomen nudum
Heliophanus okinawaensis Kishida; a seguito di una ricerca degli aracnologi Yaginuma e Brignoli è da ritenersi un nomen nudum[1].
C. L. Koch, 1833 - Arachniden. Deutschlands Insekten, p.119-121.
Jason A. Dunlop, David Penney & Denise Jekel, 2011 - A summary list of fossil spiders and their relatives. In Platnick, N. I. (ed.) The world spider catalog, version 12.0 American Museum of Natural History
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