Il corvo beccafrutta cremisi (Haematoderus militaris (Shaw, 1792)) è un uccello passeriforme della famiglia Cotingidae, unica specie ascritta al genere Haematoderus Bonaparte, 1854[2].
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Tyranni |
Infraordine | Tyrannides |
Famiglia | Cotingidae |
Genere | Haematoderus Bonaparte, 1854 |
Specie | Q. purpurata |
Nomenclatura binomiale | |
Haematoderus militaris (Shaw, 1792) | |
Il nome scientifico del genere, Haematoderus, contiene il prefisso αἷματος (aimatos, "sangue"), mentre il nome della specie, militaris, deriva dal latino: ambedue si riferiscono alla livrea di questi uccelli.
Misura 33–35 cm di lunghezza, per un peso di 100-122 g[3].
L'aspetto ricorda quello di un merlo o di un tordo.
Il piumaggio, come intuibile dal nome comune, è di color cremisi su testa, collo, petto, ventre, sottocoda, dorso, groppa e codione, mentre ali e coda sono nere: fra il becco e gli occhi è spesso presente un accenno di mascherina di penne più scure. Esiste un dimorfismo sessuale piuttosto evidente: nelle femmine, infatti, il dorso e la nuca sono bruno-nerastri anziché cremisi, ed anche la colorazione rossa del corpo è meno vivida rispetto agli individui di sesso maschile. Inoltre, le penne delle femmine sono più sottili e morbide rispetto ai maschi, le cui penne del vertice sono inoltre erettili a formare una sorta di cresta che l'animale esibisce in caso di ansia o eccitazione. In ambedue i sessi, il becco è di colore rosso scuro e gli occhi sono bruni.
Si tratta di uccelli durni e tendenzialmente solitari, estremamente timidi e difficili da osservare (a dispetto della brillante livrea), che abitano le cime degli alberi, spesso rimanendo per lungo tempo su posatoi preferenziali, dai quali osservano i dintorni: solitamente silenziosi, specialmente i maschi possono emettere richiami vagamente simili al verso di un gufo.
A dispetto del nome comune, la dieta dei corvi beccafrutta cremisi è solo in minima parte basata su frutti: questi uccelli sono invece principalmente insettivori, cibandosi in prevalenza di grossi insetti come cicale e coleotteri[3].
La stagione riproduttiva parrebbe cadere durante la seconda metà dell'anno, con la maggior parte dei nidi osservati nel mese di settembre[3]. Le informazioni sulla riproduzione di questi schivi abitatori della foresta sono poche e incomplete.
I maschi corteggiano le femmine mediante voli rituali, durante i quali si portano a circa 30 m d'altessa, salvo poi planare verso il suolo descrivendo una spirale[4].
La costruzione del nido, la cova e le cure ai nidiacei sono prerogativa esclusiva della femmina. Il nido consiste in una struttura a coppa costruita intrecciando rametti alla biforcazione di un ramo a una ventina di metri dal suolo: la femmina pare ammassare il materiale da costruzione per poi calpestarlo al fine di stabilizzarlo[5]. Mancano ulteriori osservazioni sulla riproduzione, tuttavia si ritiene che essa non differisca eccessivamente per modalità e tempistica da altre specie affini, in cui le femmine depongono un unico uovo e lo covano per circa settimane, cui si somma un periodo analogo per l'involo del nidiaceo.
Tradizionalmente si riteneva che questi uccelli occupassero un areale comprendente la porzione centro-orientale del massiccio della Guiana (Guyana, Suriname e Guyana francese) e il nord del Brasile dal Roraima orientale e all'area di Manaus fino alle foci del Rio delle Amazzoni e del Tocantins, con le segnalazioni più orientali nell'area di Belém, oltre ad una piccola popolazione attestata alle pendici del Pico da Neblina: la specie sarebbe però stata segnalata anche molto più a sud, nello stato di Rondônia[3].
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta pluviale di pianura, fino a 200 m di quota.
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