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Ephydrella Tonnoir & Malloch, 1926 è un genere di insetti della famiglia Ephydridae (Diptera: Schizophora) endemico della regione australasiana.

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Ephydrella
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Acalyptratae
Superfamiglia Ephydroidea
Famiglia Ephydridae
Sottofamiglia Ephydrinae
Tribù Ephydrini
Genere Ephydrella
Tonnoir & Malloch, 1926
Serie tipo
Ephydra novaezealandiae
Tonnoir & Malloch, 1926
Sinonimi

Mydaezealandia
Salmon, 1937

Specie
  • E. acrostichalis
  • E. aquaria
  • E. assimilis
  • E. breviseta
  • E. macquriensis
  • E. marshalli
  • E. novaezealandiae
  • E. spathulata
  • E. tasmaniae
  • E. thermarum

Descrizione



Adulto


Gli adulti di Ephydrella si distinguono dal resto degli Ephydrini per la seguente combinazione di caratteri[1]:


Stadi giovanili


La larva è morfologicamente simile al tipo ricorrente fra gli Ephydrini: è più o meno fusiforme, anfipneusta (seconda e terza età), con spiracoli tracheali addominali portati all'apice di un tubo respiratorio bifido che si prolunga dorsalmente dall'ultimo urite. I segmenti toracici sono privi di zampe, mentre gli otto segmenti addominali sono provvisti di pseudozampe.


Biologia e habitat


Nella regione australasiana Ephydrella occupa la stessa nicchia ecologica che il genere Ephydra ha nelle altre regioni del pianeta. Sotto l'aspetto biologico e quello ecologico, infatti, i due generi sono strettamente correlati, in particolare per quanto concerne il comportamento delle larve. Come in Ephydra, le larve di Ephydrella sono organismi bentonici con regime dietetico microfago, a spese di alghe unicellulari o filamentose. Colonizzano le acque salmastre di zone costiere, mostrando una notevole resistenza alle concentrazioni saline, oppure acque termali. In quest'ultimo caso, il fenomeno dell'adattamento è più complesso in quanto riguarda la concomitanza di alte temperature, ai limiti della compatibilità con la vita animale, di concentrazioni saline più o meno elevate, talvolta associate a pH anomali, di tenori in ossigeno relativamente bassi.

L'adattamento ad ambienti umidi salmastri riguarda sia le specie australiane sia alcune specie neozelandesi, mentre l'adattamento ad ambienti umidi di zone termali è documentata solo per una specie neozelandese, E. thermarum (Dumbleton, 1969). Altri lavori, relativi alla presenza di efidridi del genere Ephydrella in acque termali, fanno riferimento al genere senza entrare nel dettaglio della specie (Winterbourn, 1969). La Nuova Zelanda, l'Islanda e il parco di Yellowstone (USA) sono i siti geografici citati frequentemente come esempio, in letteratura, dell'adattamento degli Efidridi alle difficili condizioni ambientali associate ai processi termali; in realtà questa capacità si è sviluppata in un numero limitato di specie che fanno capo ai generi Ephydra, Scatella, Neoscatella ed Ephydrella.

Alla specie Ephydrella marshalli è attribuito un particolare primato, come organismo osmofilo, nell'ambito della classe degli Insetti[2]. In prove di laboratorio, la larva di questa specie è risultata la più tollerante alla salinità, resistendo per 24 ore ad una osmolarità di 5848 mOsm/litro, superiore di cinque volte a quella dell'acqua marina.


Sistematica


La storia sistematica del genere Ephydrella è associata ad Ephydra: in origine, Tonnoir & Malloch (1926) istituirono Ephydrella come sottogenere di Ephydra e vi classificarono due nuove specie, Ephydra novaezealandia, designata come serie tipo, e Ephydra assimilis[3]. Non è stato possibile risalire alla revisione che ha elevato Ephydrella al rango di genere, ma è presumibile che si debba a Cresson (1935)[senza fonte]. Va osservato che prima di Tonnoir & Malloch (1926), una specie neozelandese (Hutton, 1901) e due australiane (Malloch, 1925) furono classificate nel genere Ephydra: Ephydra aquaria Hutton, Ephydra acrostichalis Malloch e Ephydra breviseta Malloch. Dopo il 1926, negli anni trenta furono classificate tre nuove specie: Ephydrella spathulata Cresson, 1935, Ephydra maquariensis Womersley, 1937 e Mydaezealandia glauca Salmon, 1937. La designazione del nome Ephydrella spathulata da parte di Cresson (1935) lascia presupporre che in tale contesto ci fu la formale distinzione del genere Ephydrella da Ephydra[4].

Dopo gli anni trenta ci furono ulteriori sviluppi relativi alla tassonomia del genere Ephydrella. I più significativi, in ordine cronologico, sono i seguenti[5]:

Un cenno particolare va fatto per una specie neotropicale erroneamente classificata, in origine, nel genere Ephydrella. Oliveira (1954) descrisse un nuovo efidride neotropicale e, comparandolo con le descrizioni di Ephydrella, lo classificò con il nome Ephydrella freitasi sulla base dell'affinità nella morfologia delle setole prescutellari[9]. Mathis (2008) rileva che la classificazione di Oliveira era errata in quanto si basava esclusivamente sull'esame morfologico della femmina in assenza di un esame comparato di esemplari maschili[10]. Indagini più accurate hanno condotto Mathis all'istituzione di un nuovo genere neotropicale, Paraephydra, in cui è attualmente classificata la specie Paraephydra freitasi (Oliveira, 1954).

Il quadro aggiornato della sistematica di Ephydrella è così riassunto:


Distribuzione


Come detto in precedenza, Ephydrella ha una distribuzione complementare rispetto a Ephydra e si caratterizza come genere endemico dell'ecozona australasiana. Le dieci specie sono distribuite in quattro differenti regioni:


Note


  1. Mathis (2008), pp. 3-4.
  2. Dina Richman (1996). Chapter 22. Most Saline Tolerant. In Thomas J. Walker (a cura di) University of Florida Book of Insect Records. (In inglese).
  3. André Léon Tonnoir, John Russell Malloch, New Zealand Muscidae Acalyptratae. Part I. Ephydridae, in Records of the Canterbury Museum, vol. 3, 1926, pp. 1-18.
  4. Ezra Townsend Cresson Jr., Descriptions of genera and species of the dipterous family Ephydridae, in Transactions of the American Entomology Society, vol. 61, 1935, pp. 345-372. (N.d.R.: Non è stato possibile consultare questa pubblicazione)
  5. Per mancanza di riferimenti, dall'elenco sono escluse le revisioni, che hanno designato le nuove combinazioni, per le specie di Ephydrella classificate originariamente in Ephydra.
  6. John Tenison Salmon, Notes on Synonymy Among New Zealand Insects - I, in Transactions and Proceedings of the Royal Society of New Zealand, vol. 78, 1950, pp. 1-2. URL consultato il 23 luglio 2011.
  7. Dumbleton (1969).
  8. Bock (1987).
  9. Sebastião José De Oliveira, Sobre a presença do gênero Ephydrella Tonnoir & Malloch, 1926, na região neotrópica, com a descrição de uma espécie nova (Diptera, Ephydridae), in Revista Brasileira de Biologia, vol. 14, n. 3, 1954, pp. 291-292.
  10. Mathis (2008), pp. 4-7.
  11. Questa specie è erroneamente registrata nel BioSystematic Database of World Diptera con il nome originario Ephydra acrostichalis ((EN) Malloch (1925), BDWD Nomenclator Detail Record - Ephydra acrostichalis, in  BDWD, BioSystematic Database of World Diptera, Systema Dipterorum, Natural History Museum of Denmark, University of Copenaghen, 2009. URL consultato il 23 luglio 2011.

Bibliografia





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