Ephippiger discoidalis (Fieber, 1853) è un insetto ortottero appartenente alla famiglia Tettigoniidae.[2][3]
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Exopterygota |
Subcoorte | Neoptera |
Superordine | Polyneoptera |
Sezione | Orthopteroidea |
Ordine | Orthoptera |
Sottordine | Ensifera |
Famiglia | Tettigoniidae |
Sottofamiglia | Bradyporinae |
Tribù | Ephippigerini |
Genere | Ephippiger |
Specie | E. discoidalis |
Nomenclatura binomiale | |
Ephippiger discoidalis Fieber, 1853 | |
Sinonimi | |
Ephippigera limbata | |
Animale tozzo e lento, di dimensioni variabili a seconda dell'habitat: verso la costa gli individui tendono ad essere più grandi di quelli di zone collinari o montane (lunghezza minima di 20 mm e massima di 35).[3] Le zampe posteriori adibite al salto sono relativamente strette e corte. Le ali vestigiali sono nere con due grosse macchie bianche nella zona finale e rendono la specie inconfondibile nel suo areale. Pure la zona occipitale rossa è molto caratteristica, anche se a volte può essere nascosta dal pronoto. La colorazione addominale è particolarmente bella ed è un altro segno di distinzione della specie: di fondo può essere verde, gialla o bruna anche tendente al rossastro solitamente con bande gialle trasversali e nella zona finale di ogni tergite; a volte anche il pronoto risultano macchie giallastre.[3]
I cerci hanno forma abbastanza cilindrica con quattro dentelli, due posti alla fine delle estremità esterna destra e sinistra di ciascuno dei due cerci e gli altri posti perpendicolarmente ai primi due, verso l'interno, due spine poste una di fronte l'altra. L'epiprocto è molto sviluppato quadrangolarmente verso l'esterno. L'ovopositore può essere molto lungo (20-30 mm) con base ingrossata, leggermente piegato all'insù.
Generalmente gli adulti sono rinvenibili da tardo giugno a fine ottobre.
Il canto viene prodotto dalle tegmine vestigiali. Sia il maschio che la femmina sono in grado di cantare.
La specie è presente dalle Alpi del Trentino-Alto Adige e in Venezia Giulia nel Carso Triestino (dove è molto comune), l'Istria, la Dalmazia e parte delle Alpi Dinariche fino alla costa Adriatica albanese più settentrionale.[1][3]
Si trova in zone xerotermiche ed ecotonali, con cespugli ed erba alta.
La Lista rossa IUCN classifica Ephippiger discoidalis come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
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