L'elefante dello Sri Lanka (Elephas maximus maximus) è la sottospecie nominale, nonché la più grande, delle sottospecie dell'elefante asiatico. Essendo stata l'isola un tempo parte del subcontinente indiano, è più che probabile che i primi esemplari di questa sottospecie siano arrivati dall'India, attraversando l'istmo che anticamente collegava il continente allo Sri Lanka.
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Stato di conservazione | |
![]() In pericolo | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Elephantidae |
Genere | Elephas |
Specie | E. maximus |
Sottospecie | E. m. maximus |
Attualmente, questi animali vivono superprotetti nei parchi nazionali di Ceylon, Sumatra e Maldive all'interno dei quali si sta osservando una conservanza della taglia massima degli esemplari, rispetto alle generazioni passate; questo può essere spiegato col fatto che gli esemplari "migliori" (più robusti, più forti) venivano frequentemente abbattuti o catturati per essere domati. Da oltre 2000 anni, infatti, questi animali vengono addomesticati dalle popolazioni locali per ornare i templi buddisti, per partecipare alle cerimonie religiose o, più frequentemente, per essere utilizzati come bestie da soma. Quando ci si è accorti che questo avrebbe cancellato l'elefante dalla terra si è deciso di proibirne la caccia e l'addomesticamento. Ora è sempre più frequentemente rimpiazzato dalle macchine e il fenomeno degli elefanti di Ceylon da soma è del tutto scomparso.
Questo animale colonizza le foreste pluviali sia montane che di pianura, oltre che nelle foreste secche: al giorno d'oggi gli elefanti sono spariti dalle foreste montane e occupano le foreste secche, anche se piccoli gruppi vivono ancora nelle foreste di pianura.
L'elefante dello Sri Lanka è un erbivoro: si nutre di erba, foglie, frutta. È particolarmente ghiotto dell'albero di Kitulpalm (Caryota urens). Un maschio adulto di questi animali arriva a consumare fino a oltre 200 kg di cibo al giorno.
Molto forti e muscolosi sono stati apprezzatissimi come animali da lavoro. Gli elefanti dello Sri Lanka tendono ad avere dimensioni maggiori rispetto alle altre sottospecie, i maschi adulti infatti possono raggiungere i 5500 kg di peso. Un'altra caratteristica che li contraddistingue è una colorazione della pelle tendenzialmente più scura. Nei maschi è frequentissimo il fenomeno dei cosiddetti esemplari "tuskless" (senza zanne), è stato infatti riscontrato che solo il 7% dei maschi dello Sri Lanka possiede le zanne. (vedi wikipedia.en) Un esemplare maschio tenuto attualmente allo zoo di Colonia chiamato Bindu è un perfetto esemplare di Elephas maximus maximus, è alto 3,15 m alla spalla e pesa 5 tonnellate (è uno dei più grandi elefanti asiatici in cattività), privo di zanne e con proboscide molto larga.(consultare www.elephant.se, database degli elefanti in cattività con relative caratteristiche)
I pericoli per la sopravvivenza di questo animale provengono dalla caccia di frodo a cui è sottoposto per ricavare avorio dalle zanne, che dalla distruzione dell'habitat per ricavare legname pregiato o per far spazio a insediamenti umani. Tali insediamenti vengono spesso presi di mira dagli elefanti in cerca di cibo e acqua durante la stagione secca, con conseguenti attriti con la popolazione locale.
Oltre all'uomo, solo il leopardo (nella sottospecie dello Sri Lanka), in Sri Lanka, osa attaccare gli elefantini isolati.
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