Le dimensioni del maschio vanno dai 5,5mm ai 13mm, mentre la femmina va dai 6,5mm ai 20mm. La colorazione va dal rosa al marrone, chiaro o scuro. Il suo nome deriva dal disegno a croce formato da macchie bianche visibile sul dorso, di colore biancastro, dovuto alla presenza di cellule riempite di guanina come sottoprodotto del metabolismo delle proteine.[1]
Biologia
Può essere preda di uccelli, anfibi o lucertole. I ragni crociati hanno una durata di vita di 1-2 anni, le femmine muoiono poco dopo aver deposto le uova.[2]
Comportamento
Come gran parte dei membri della famiglia Araneidae (di cui è l'esponente più comune) trascorre il proprio tempo al centro o ai bordi di una struttura di seta orbicolare appesa ai fusti delle piante, che, oltre a rappresentare la "dimora" del ragno, costituisce un vero e proprio campo di battaglia nel caso in cui una qualsiasi preda di opportune dimensioni vi rimanesse impigliata. Se disturbato tende di solito a darsi alla fuga piuttosto che reagire in modo aggressivo; il morso non ha assolutamente conseguenze gravi per l'uomo e provoca solo un leggerissimo pizzicore.[2]
Alimentazione
Si nutre di insetti volanti di medie dimensioni, come api, mosche, vespe e farfalle.
Riproduzione
Raggiungono la maturità sessuale a 4 mesi.
Durante il corteggiamento, il maschio approccia la femmina, ben più grande di lui, con cautela, pena il rischio di venire divorato da essa. La femmina depone alla fine dell'estate 500 uova in un bozzolo, che si schiuderanno dopo 9 mesi.[2]
Distribuzione e habitat
La specie è stata rinvenuta in diversi giardini e boschi con alberi radi della regione olartica.[2][3]
Tassonomia
Non sono stati esaminati esemplari di questa specie dal 2009.[3]
Attualmente, a dicembre 2013, sono note quattro sottospecie:[3]
Clerck, C., 1757 - Svenska spindlar, uti sina hufvud-slågter indelte samt under några och sextio särskildte arter beskrefne och med illuminerade figurer uplyste. Stockholmiae, 154 pp. (pag.25)
Linnaeus, C., 1758 - Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species cum characteribus differentiis, synonymis, locis. Editio decima, reformata. Holmiae, 821 pp. (Araneae, pp.619–624). (Aranea diadema, pag.619)
De Geer, C., 1778 - Mémoires pour servir à l'histoire des insectes. Stockholm, vol.7 (3-4), pp.176–324. (Aranea cruciger, pag.218)
Hahn, C.W., 1834 - Die Arachniden. Nürnberg, Zweite Band, pp.17–56. (Epeira diademata, pag.22)
Simon, E., 1874a - Les arachnides de France. Paris, vol.1, pp.1–272. (Epeira pyrenaea, pag.75)
McCook, H.C., 1894 - American spiders and their spinningwork. Philadelphia, vol.3, pp.1–285. (Epeira diademata, pag.188)
Bösenberg, W., 1901 - Die Spinnen Deutschlands. I. Zoologica (Stuttgart) vol.14(1), pp.1–96. (Epeira diademata, pag.22)
Simon, E., 1929 - Les arachnides de France. Synopsis générale et catalogue des espèces françaises de l'ordre des Araneae; 3e partie. Paris, vol.6, pp.533–772. (pag.680 e 757)
Locket, G.H. & A.F. Millidge, 1953 - British spiders. Ray Society, London, vol.2, pp.1–449. (pag.127)
Roberts, M.J., 1985 - The spiders of Great Britain and Ireland, Volume 1: Atypidae to Theridiosomatidae. Harley Books, Colchester, England. (pag.208)
Coddington, J.A., 1990 - Ontogeny and homology in the male palpus of orb-weaving spiders and their relatives, with comments on phylogeny (Araneoclada: Araneoidea, Deinopoidea). Smithson. Contrib. Zool. vol.496, pp.1–52. (pag.14)
Levi, H.W., 2002 - Keys to the genera of araneid orbweavers (Araneae, Araneidae) of the Americas. J. Arachnol. vol.30, pp.527–562. (pag.549)
Trotta, Alessio, 2005 - Introduzione ai ragni italiani (Arachnida Araneae), Memorie della Società Entomologica italiana, vol.83, p.3-178 (pag.163)
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