Il termine Aethia deriva dal grecoαίθυια, termine che indicava un non meglio identificato uccello marino. La stessa parola, con una traslitterazione diversa (Aythya) è utilizzata per indicare un genere ben distinto di uccelli della famiglia degli Anatidi.
Descrizione
Le specie appartenenti al genere Aethia sono uccelli marini di piccole dimensioni (85-300 g)[2].
Biologia
Si cibano prevalentemente di copepodi, meduse, ctenofori, di krill ed altri tipi di zooplancton[2]. Nidificano in colonie che raggiungono il milione di individui[3], depongono un solo uovo in una fenditura naturale e lo covano per 25-36 giorni[2]; il pulcino metterà le piume 25-35 giorni dopo la schiusa[4].
Distribuzione e habitat
Il genere è distribuito nelle regioni settentrionali dell'Oceano Pacifico (Mare di Bering, Mare di Okhotsk, Golfo di Alaska e Isole Aleutine)[2].
Tassonomia
Il genere comprende le seguenti specie viventi:[1]
È stata inoltre descritta una specie fossile del tardo Miocene[5].
† Aethia rossmoori
Note
(EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Alcidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
Gaston, A.J. and Jones, I.L. 1998. The Auks: Alcidae. Oxford University Press, New York.
Byrd, G.V., Renner, H.M. and Renner, M. 2005. Distribution patterns and population trends of breeding seabirds in the Aleutian Islands. Fisheries Oceanography 14:139-159.
Ydenberg, R.C. 1989. Growth-mortality trade-offs and the evolution of juvenile life histories in the Alcidae. Ecology 70:1494-1506.
Warheit, K.R. 1992. A review of the fossil seabirds from the Tertiary of the North Pacific: plate tectonics, paleoceanography and faunal change. Paleobiology 18: 401-424.
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