Lo Strychnos spinosa è un albero autoctono delle regioni tropicali e sub-tropicali dell'Africa.
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Ordine | Gentianales |
Famiglia | Loganiaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Gentianales |
Famiglia | Loganiaceae |
Genere | Strychnos |
Specie | S. spinosa |
Nomenclatura binomiale | |
Strychnos spinosa Lam. | |
Nomi comuni | |
massala, maboque | |
Indicato in lingua inglese come Kafir orange o anche Natal orange,[1] produce un frutto giallastro agrodolce e succulento chiamato massala in Mozambico e maboque in Angola, con numerosi semi di colore bruno, potenzialmente tossici. I fiori, bianchi striati, crescono alla sommità dei rametti, in infiorescenze a grappolo. I frutti si formano solo dopo un periodo di pioggia abbondante; inizialmente sono verdi e, a maturità, diventano gialli. All'interno del frutto, che si presenta come una quasi sfera liscia di consistenza quasi legnosa, le sementi sono compattate in modo irregolare e sono circondate da uno strato polposo commestibile. Altri nomi usati in lingue differenti sono: Spiny Monkey-orange/Green Monkey Orange (inglese), Doringklapper (afrikaaner), Morapa (NS), Muramba (V), umKwakwa (Swaziland), Nsala (Tswana), Mutamba (Shona).
L'impollinazione è probabilmente effettuata da insetti.
L'albero si trova generalmente isolato, preferibilmente i suoli secchi. Si trova facilmente lungo i margini dei fiumi del Bushveld, nelle sabbie e tra la vegetazione costiera della provincia del Capo orientale, fino al KwaZulu-Natal, poi in Mozambico, nello Swaziland e nello Zimbabwe interno, nel nord del Botswana, della Namibia, dell'Angola e nella porzione settentrionale dell'Africa tropicale.
Il frutto è tradizionalmente usato come alimento in Africa. Non è molto conosciuto e diffuso, ma ha un buon potenziale nutritivo e può concorrere a stabilizzare la sicurezza alimentare e sostenere le politiche di sviluppo rurale sostenibile.[2] Inoltre dalla polpa di frutta acerba viene prodotto, dopo opportuni trattamenti e diluizioni, un composto utilizzato come pesticida naturale.[3]
Il legno è usato in carpenteria.[3]
Molti animali, come babbuini, scimmie, potamoceri, nyala e eland se ne nutrono. Le foglie sono fonte di alimento per erbivori tali come Cefalofini, kudu maggiore, impala, raficero campestre e elefanti.
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