Il caglio litorale (Galium litorale Guss., 1827) è una pianta della famiglia delle Rubiacee, endemica della Sicilia.
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
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Stato di conservazione | |
![]() Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Ordine | Gentianales |
Famiglia | Rubiaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Rubiales |
Famiglia | Rubiaceae |
Sottofamiglia | Rubioideae |
Tribù | Rubieae |
Genere | Galium |
Specie | G. litorale |
Nomenclatura binomiale | |
Galium litorale Guss., 1827 | |
È un endemismo puntiforme della Sicilia occidentale, presente in alcune località tra Marsala e Mazara del Vallo.
Cresce nelle cosiddette "sciare", terreni misti costituiti da terre rosse e pietrisco calcareo, a ridosso del mare, ad una altitudine compresa tra 0 e 100 m s.l.m. Tipicamente si sviluppa al riparo dei cespi di Chamaerops humilis, che le garantiscono protezione dagli erbivori.
È una specie erbacea emicriptofita scaposa, alta da 20 a 60 cm.
Presenta foglie oblungo-lanceolate, lunghe 10–18 mm, con margine appuntito.
I fiori, di colore bianco, di piccole dimensioni (3–4 mm), sono riuniti in infiorescenze laterali, rette da brevi peduncoli.
Il frutto, nerastro, ha un diametro di 2–3 mm.
La Lista rossa della Flora italiana, per la ristrettezza del suo areale e la scarsa numerosità della popolazione censita (< 1000 esemplari), considera questa specie come "vulnerabile"[1].
G. litorale è considerata "specie di interesse comunitario" ed è inserita nella appendice II della Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE)[2].
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