Capsella Medik., 1792 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Brassicacee[1], dall'aspetto di piccole erbacee annuali o bienni.
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi II |
Ordine | Brassicales |
Famiglia | Brassicaceae |
Genere | Capsella Medik., 1792 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Capparales |
Famiglia | Brassicaceae |
Genere | Capsella |
Specie | |
Il nome generico Capsella viene dal latino capsa, "cassetta per libri o per frutta"[2].
Il nome di questo genere venne attribuito nel 1792 dal botanico tedesco Medicus (nome italianizzato di Friedrich Kasimir Medikus (1736–1808) che vedeva nella forma dei frutti di alcune specie di questo genere la borsa del pastore delle pecore contenente il sale pastorizio da dare alle bestie. Probabilmente l'origine risale alla forma dei frutti (siliquette cuoriformi) della pianta, simili alle bisacce dei pastori.
La radice è un fittone.
Il fusto è eretto, piuttosto esile e debolmente peloso. Può essere semplice o ramoso.
L'infiorescenza tipica per questo genere è un racemo lasso e nudo e comunque semplice.
I fiori sono ermafroditi, tetrameri, dialipetali e attinomorfi ed hanno dimensioni minime (pochi millimetri).
I frutti sono delle siliquette (lunghe più o meno quanto larghe) quasi sempre triangolari (cuoriformi - a forma di cuore) con l'apice rivolto all'interno del fusto e fortemente appiattite. Nel loro interno trovano posto diversi semi oblunghi. L'inserzione del frutto (col peduncolo) sul fusto è patente.
Le specie di questo genere sono diffuse in tutto il mondo (il tipo corologico è cosmopolita (Cosmop.)). In particolare sono diffuse nell'America del Nord (Alaska compresa, qualche presenza sul versante pacifico della Cordigliera delle Ande, Europa (molto diffuse), non molto diffuse in Asia e Africa e diffuse abbastanza nell'Australia sud-orientale.
Sono piante invadenti che crescono lungo i viottoli e sui muri, ma anche nei prati sia incolti che coltivati e ai margini boschivi.
Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Brassicacee all'ordine delle Capparali mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Brassicali. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra). Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Capsella viene chiamata anche Crucifere (o Crocifere).
Le Brassicacee sono una tra le più ampie famiglie delle Angiosperme (assieme alle Asteracee) e sono diffuse principalmente nella fascia temperata e fredda del nostro globo. Il genere Capsella comprende poche specie tre delle quali sono presenti spontaneamente sul territorio italiano.
Dal punto di vista tassonomico il genere Capsella appartiene alla sottotribù Capsellinae (assegnata dal naturalista K. Pranti nel 1891); e, al livello superiore, alla tribù Capselleae (definita dal botanico Horan in una pubblicazione del 1847). Altre classificazioni assegnano il genere in oggetto alla sottofamiglia delle Polemonioidee, e alla tribù delle Lepidiee.
Il genere comprende le seguenti specie:[1]
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza il sistema delle chiavi analitiche.
L'uso di queste piante è circoscritto soprattutto nell'ambito della cucina popolare (insalate o minestre). Quello medicinale è alquanto diminuito. Ricordiamo qui che al tempo del Medicus le attribuivano virtù antiscorbutiche.
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