L'abete del Caucaso (Abies nordmanniana) è una conifera sempreverde molto simile all'abete bianco, che sostituisce nelle regioni intorno al Mar Nero. Viene coltivato in altre parti dell'Europa meridionale, spesso per essere utilizzato come "albero di Natale".
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Abies |
Specie | A. nordmanniana |
Nomenclatura binomiale | |
Abies nordmanniana (Steven) Spach, 1841 | |
Sinonimi | |
Nomi comuni | |
(RU) пихта кавказская | |
Areale | |
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Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico nordmanniana fu assegnato in onore del biologo finlandese Alexander von Nordmann, che introdusse questa sottospecie nei giardini botanici nel 1838.[3]
L'abete del Caucaso può crescere fino a un'altezza di circa 60 metri e presenta un fusto diritto. La chioma è conico-piramidale, più regolare dell'Abete bianco; i palchi sono molto fitti e disposti regolarmente con andamento spiralato, quasi mai penduli.[4]
La corteccia, negli esemplari giovani è liscia, di colore tendente al grigio. Con la crescita diviene più scura e, inspessendo, si screpola in grandi placche separate da profonde incisioni.[4]
Le foglie sono persistenti e rimangono attive circa 6 anni; si presentano come aghi appiattiti, rigidi e inseriti singolarmente sul rametto, secondo una disposizione quasi sempre spiralata, anche se a volte assumono un aspetto più schiacciato con gli apici volti all'insù come una spazzola. (nell'Abete bianco sono sempre disposti a pettine doppio.) Spesso ricoprono l’apice del ramo.[4] Gli aghi sono lunghi circa 13–30 mm, l'apice è visibilmente arrotondato.[4] La pagina superiore è lucida, di colore verde scuro, quella inferiore presenta due linee parallele biancastre, dette bande, su cui son disposti gli stomi e i canali linfatici. Come nell'Abete bianco, anche in questa specie i rametti giovanili sono tomentosi, cioè coperti da una fitta peluria.
Le conifere non producono fiori, ma sporofilli, raggruppati in strobili. Quelli maschili appaiono su tutta la chioma, a maturità hanno forma ovoidale e sono colorati in ocra-giallo. Gli strobili femminili (chiamati pigne) appaiono nei palchi alti della chioma; sono eretti (caratteristica tipica degli abeti), lunghi da 13 a 15 cm, tozzi e molto resinosi. Una caratteristica delle squame consiste nella punta uncinata che sporge verso il basso. I semi a maturità assumono colore bruno-rossastro: in autunno le pigne si aprono e le squame cadendo liberano i semi. L'asse principale rimane sul ramo per molto tempo.
L'apparato radicale è inizialmente di tipo fittonante, con un'unica grande radice che penetra nel terreno verticalmente e funge da ancoraggio; con la crescita si formano anche le radici laterali, contribuendo al bilanciamento della chioma.
L'abete del Caucaso è distribuito in un'area comprendente Caucaso, coste del Mar Nero e Anatolia. Vive ad altitudini comprese tra i 200 e i 1.200 m s.l.m. ed è abbastanza rustico, sopportando alte umidità e temperature invernali inferiori ai -25 °C. In primavera questo abete ha una ripresa vegetativa ritardata.
È accettata la seguente sottospecie, endemica del Monte Ida e dell'Olimpo della Misia:[1][5]
Sono riportati due sinonimi:[5]
Il genere Abies comprende circa 50 specie, di cui la decina che vive nell'areale mediterraneo presenta diffusissimo il fenomeno dell'interfertilità. Gli abeti più diffusi sono:
Sono molto vicine filogeneticamente due specie a rischio di estinzione:
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