Il pesce martello maggiore (Sphyrna mokarran) è un grande squalo appartenente alla famiglia degli Sphyrnidae.
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Stato di conservazione | |
![]() Critico | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Superordine | Euselachii |
Ordine | Carcharhiniformes |
Famiglia | Sphyrnidae |
Genere | Sphyrna |
Specie | S. mokarran |
Nomenclatura binomiale | |
Sphyrna mokarran Rüppel, 1837 | |
Areale | |
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La specie è distribuita in quasi tutti i mari caldi temperati e tropicali e frequenta le zone costiere su piattaforme di continenti e isole e le acque adiacenti fino a 80 m di profondità. È possibile osservare Sphyrna mokarran nelle acque basse in prossimità della costa, specie in corrispondenza dei dislivelli delle formazioni coralline e negli adiacenti habitat sabbiosi.
All'avvicinarsi della stagione estiva intraprende lunghe migrazioni verso luoghi più freddi.
È riportata solo una cattura in acque italiane, a Camogli[1].
Si distingue per il capo ampio e spesso, con il profilo anteriore quasi rettilineo ad eccezione di una breve rientranza centrale. È un grande squalo dal corpo robusto, con una colorazione grigio-bruna sul dorso, digradante verso toni più chiari sul ventre. La prima pinna dorsale è molto alta e appuntita, con il margine posteriore arcuato. La pinna anale ha una base molto più ampia di quella della seconda dorsale. Per quanto riguarda le dimensioni, può raggiungere la massima lunghezza di 6 metri e pesare fino a 450 chili, anche se tendenzialmente ha taglie più piccole.
Il pesce martello maggiore ha un odorato estremamente sensibile ed è un eccellente predatore. Si nutre di pesci in movimento che vivono a mezz'acqua, come sardine, aringhe, tarponi e suri, e di specie bentoniche, quali cernie, pleuronettidi e scienidi. Ma è noto soprattutto per la sua preferenza per gli elasmobranchi, poiché cattura dasiatidi, rajdi e anche squali. Nel suo vorace e peculiare comportamento predatorio nei confronti delle pastinache utilizza il grande capo per bloccare la preda sul fondale, lo ruota poi sul fianco e con un potente morso distacca un grosso lembo della pinna e procede in cerchio consumando a poco a poco la preda ormai inerme.
La femmina raggiunge la maturità sessuale alla lunghezza di 3 metri circa e mette al mondo 20-40 piccoli, lunghi 70 cm, alla volta.
A causa della sua imponente mole e della sua temibile aggressività, è probabilmente lo squalo più pericoloso della famiglia degli squali martello, sebbene siano molto pochi gli attacchi registrati sull'uomo da questa specie. Date le sue grandi dimensioni e i suoi denti molto affilati, è comunque in grado di infliggere ferite mortali ad un essere umano e bisogna pertanto prestare attenzione ad avvicinarsi con cautela. Diversi subacquei hanno riferito che i pesci martello maggiori tendono ad essere timidi e poco reattivi con gli esseri umani.[2]
A partire dal 2009, l'International Shark Attack File ha elencato in totale trentaquattro attacchi attribuibili agli squali martello del genere Sphyrna: undici attacchi provocati, diciassette non provocati, uno avvenuto dopo un incidente aereo e cinque per altre cause. Fra questi, solo un attacco è risultato mortale.
A causa della difficoltà di identificare la specie in questione, non si sa di preciso quanti siano gli attacchi causati dal pesce martello maggiore. Questo squalo è stato confermato responsabile di un solo attacco provocato, oltre a quelli già sopracitati.[3]
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