Sphodros fitchi GERTSCH & PLATNICK, 1980 è un ragno appartenente al genere Sphodros della Famiglia Atypidae.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Chelicerata |
Classe | Arachnida |
Ordine | Araneae |
Sottordine | Mygalomorphae |
Superfamiglia | Atypoidea |
Famiglia | Atypidae |
Genere | Sphodros |
Specie | S. fitchi |
Nomenclatura binomiale | |
Sphodros fitchi GERTSCH & PLATNICK, 1980 | |
Il nome deriva dal greco σφοδρός, sphodròs, cioè forte, eccedente, poderoso, ad indicare l'abnorme grandezza dei cheliceri in proporzione alla lunghezza del corpo.
Il nome proprio deriva dall'erpetologo e zoologo statunitense Henry Sheldon Fitch (1909-2009), curatore delle collezioni di esemplari della University of Kansas Natural History Reservation[1].
Questa specie ha molte caratteristiche in comune con S. rufipes, con la quale esteriormente può venire confusa: i maschi adulti di entrambi i sessi hanno la colorazione del corpo nera e rossa, ma nello S. fitchi il rosso carminio è limitato alla superficie dorsale delle estremità distali del femore oltre a tutti gli altri segmenti distali delle zampe. Nella S. fitchi inoltre lo sterno delle femmine è, in proporzione, più ampio e la seconda coppia di sigilla è di dimensioni più ridotte rispetto alla terza coppia (nella S. rufipes sono invece di grandezza pressoché uguale). Lo sterno del maschio di S. fitchi è inoltre più ampio di S. rufipes e la parte apicale del pedipalpo maschile è un ricettacolo a forma di cucchiaio di dimensioni di gran lunga inferiori a quelle di S. rufipes[1].
I maschi di questa specie hanno una lunghezza del corpo, compresi i cheliceri, di 12,7 millimetri; il cefalotorace, di forma ovale, 4,2 x 3,7 millimetri, è di colore mogano scuro con poca lucentezza, tendente al nero; è strutturato in modo molto simile a quello di S. atlanticus. Lo sterno è di dimensioni 2,7 x 2,9 millimetri, il labium, invece, è 0,6 x 1,1. I cheliceri sono lunghi il doppio che larghi e hanno undici denti sottili sul margine anteriore. L'opistosoma è di forma ovale, 4,7 x 3,05 millimetri, è ricoperto di corti peli neri. Le filiere sono sei: le due anteriori laterali sono lunghe 0,55 millimetri, le due mediane posteriori 0,85 e le due posteriori laterali, trisegmentate, sono lunghe in totale 2,25 millimetri, all'incirca le stesse misure di quelle di S. rufipes[1].
Le femmine, invece, hanno una lunghezza del corpo, compresi i cheliceri, di 24,5 millimetri; il cefalotorace, di forma ovale, 8,0 x 7,2 millimetri, è di colore bruno rossiccio scuro tendente al nero verso i margini; la pars cephalica è ampia ed elevata, la pars thoracica è piatta, ampiamente priva di margine sul retro. Lo sterno è di dimensioni 2,7 x 2,9 millimetri, coperto di una fine peluria nera e il labium, invece, è 0,6 x 1,1. I cheliceri sono lunghi il doppio che larghi, gonfi alla base sul lato interno e hanno undici denti sottili sul margine anteriore. L'opistosoma è di forma ovale, 5,2 x 3,4 millimetri, è ricoperto di corti peli neri. Le filiere sono sei: le due anteriori laterali sono lunghe 1 millimetri, le due mediane posteriori 1,70 e le due posteriori laterali, trisegmentate, sono lunghe in totale 3,9 millimetri. L'epigino ha i tubicini appaiati su ogni lato, con tre spirali alla base[1].
Come tutti i ragni del genere Sphodros, anche questa specie vive in un tubo setoso parallelo al terreno, per una ventina di centimetri circa seppellito e per altri 8 centimetri fuoriuscente. Il ragno resta in agguato sul fondo del tubo: quando una preda passa sulla parte esterna, le vibrazioni della tela setosa allertano il ragno che scatta e la trafigge, per poi rompere la sua stessa tela, portarsi la preda nella parte interna e cibarsene.[2].
Predilige boschi umidi e foreste temperate[1].
L'areale di questa specie è limitato ad alcuni stati centrali degli Stati Uniti:
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