Rhyticeros Reichenbach, 1849 è un genere della famiglia dei Bucerotidi con rappresentanti originari del Sud-est asiatico.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Bucerotiformes |
Famiglia | Bucerotidae |
Genere | Rhyticeros Reichenbach, 1849 |
Specie | |
Come tutti i buceri, le specie appartenenti al genere Rhyticeros nidificano nelle cavità degli alberi: la femmina trascorre diverse settimane all'interno del nido, il cui ingresso è chiuso quasi interamente da una parete; attraverso una piccola fessura il maschio nutre la femmina e, successivamente, i nidiacei.
Delle sei specie assegnate al genere, quattro, i buceri ondulato, di Sumba, birmano e caruncolato, sono considerate «vulnerabili», e una, il bucero di Narcondam, è considerata «in pericolo».
Sono buceri di dimensioni medie o grandi, la cui lunghezza del corpo varia da 45 centimetri (bucero di Narcondam)[1] a 85 centimetri (bucero ondulato)[2]. Cinque di queste specie non hanno un casco vero e proprio sul becco, ma solo una sorta di rigonfiamento in prossimità della sua base, ricoperta da una serie di solchi o scanalature trasversali. La pelle nuda sulla gola e sulla faccia è vivacemente colorata. La colorazione del piumaggio è diversa a seconda dei sessi, la coda è bianca in quattro delle specie. Solo il bucero di Sumba ha una coda nera.
Come gli altri buceri, tutte le specie del genere Rhyticeros nidificano nelle cavità degli alberi.
Le specie del genere Rhyticeros sono tutte originarie del Sud-est asiatico. Due di esse, il bucero di Narcondam e quello di Sumba, sono endemismi propri di isole relativamente piccole. Entrambe le specie sono considerate minacciate a causa dei cambiamenti ambientali che ha subito il manto forestale originario[3]. Il bucero di Blyth, al contrario, è presente su diverse isole dell'Indonesia e non è considerato in pericolo[4]. L'areale del bucero birmano non è conosciuto con esattezza, data la sua somiglianza con il bucero ondulato. Le vecchie informazioni secondo cui la specie sarebbe presente anche nell'estremità orientale dell'India e a Sumatra sono ora considerate errate[5]. Al contrario, la sua presenza è confermata con ogni certezza nel sud-est della Birmania, nell'ovest, nel sud-ovest e nell'estremità meridionale della Thailandia e nel nord della penisola malese[5]. Entrambe le specie, comunque, vengono considerate «vulnerabili»[5][6].
Il genere comprende le seguenti specie:
Almeno nella prima metà del XX secolo è stato riferito che le popolazioni indigene presenti nel suo areale tenevano il bucero ondulato come animale domestico. Per fare questo, i buceri dovevano essere catturati in giovane età; gli esemplari adulti, una volta catturati e messi in cattività, infatti, possono essere molto aggressivi nei confronti del proprietario. Negli anni '20, nello stato indiano dell'Assam, i buceri ondulati venivano uccisi e usati per produrre farmaci tradizionali[7].
L'epiteto specifico everetti del bucero di Sumba commemora Alfred Hart Everett (1848-1898), un funzionario e amministratore britannico nel Borneo che divenne celebre come ornitologo, naturalista e raccoglitore di esemplari zoologici[8].
Altri progetti
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