Ha taglia attorno ai 40cm, colorazione generale verde, coda sfumata di azzurro, sottocoda giallastro, sottile linea nera che collega la cera agli occhi, mandibola inferiore nera e mandibola superiore rossa con punta nera; iride gialla. Presenta un evidente dimorfismo sessuale: il maschio ha un collarino rosa soffuso di viola sulla nuca e una banda nera dal becco al collo; la femmina ha colorazione più pallida, è priva di collare rosa e banda nera e ha le timoniere centrali più corte. I soggetti immaturi sono simili alle femmine.
Biologia
Sociale e gregario, forma stormi che possono tranquillamente superare le 1000 unità e che si radunano su grandi alberi dormitorio. È considerato nocivo per i raccolti, soprattutto per quelli di cereali, caffè e per gli orti. La stagione riproduttiva va da agosto a novembre per le popolazioni africane, da dicembre a maggio per quelle indiane e da novembre a giugno per la popolazione di Ceylon. Per quanto riguarda le popolazioni italiane nidifica da maggio ad agosto. In Africa il nido è sempre localizzato nella cavità di un tronco, spesso nel nido abbandonato da un picchio adattato allo scopo; in India nidifica anche sotto i tetti e nelle crepe dei muri delle vecchie case. La femmina depone da 2 a 6 uova e comincia a covare fin dalla deposizione del primo; l'incubazione dura 24 giorni e i piccoli si involano a circa 6-7 settimane.
Distribuzione e habitat
Vive nell'Africa centro-settentrionale dalla Guinea al Senegal, alla Mauritania, all'Uganda, al Sudan, all'Etiopia e alla Somalia (P. k. krameri e P. k. parvirostris); in Asia dal Pakistan occidentale all'Afghanistan, all'India, al Nepal, in Myanmar e Ceylon (P. k. borealis e P. k. manillensis)[2]. È stato introdotto con successo alle Mauritius, a Zanzibar, in Egitto, in Oman, in Kuwait, in Iraq e persino nella Cina sud-orientale e in Europa[3].
Per quanto riguarda l'Italia vi sono numerose popolazioni stabili da nord a sud[4]: sono stati segnalati nel centro di Genova[5], nel Parco di Monza[6], a Roma e provincia[7][8][9], nella città di Bolzano[10], nell'Orto botanico di Palermo in Sicilia[10], in generale in tutta la provincia di Pavia (anche in città nella zona del Castello Visconteo), a Ferrara[11]; avvistamenti anche a Milano: al Parco Forlanini[10], al Parco Ravizza[12], al Parco Nord[13], al Parco Sempione (Milano)[14], al Parco Lambro[15], al Parco delle Cave[16], all'Idroscalo[14]; presenze in Toscana (soprattutto al parco delle Cascine a Firenze)[17] e in provincia di Bologna[18] e in Puglia[19]. Avvistamenti anche nel parco della Reggia di Caserta[20] e financo a Salerno[21] e Napoli[22].
Nel suo ambiente naturale vive nelle savane alberate, nelle boscaglie, nelle foreste secondarie e non è raro nei giardini e nei campi coltivati. È stanziale, ma nelle zone agricole avvengono movimenti locali a seconda delle stagioni dei raccolti.
Tassonomia
Il Congresso Ornitologico Internazionale riconosce quattro sottospecie:[2]
P. k. krameri (Scopoli, 1769), specie di riferimento descritta
P. k. parvirostris (Souancé, 1856), che si caratterizza per il becco più piccolo
P. k. borealis (Neumann, 1915), che si connota per il colore violetto sulla nuca sfumato in grigio e più diffuso
P. k. manillensis (Bechstein, 1800), simile a P. k. krameri, ma leggermente più grande e con il becco più largo
Note
(EN) BirdLife International 2016, Psittacula krameri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 5 luglio 2018.
(EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Psittaculidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 luglio 2018.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии