Jaydia smithi (Kotthaus, 1970) è un pesce osseo marino della famiglia Apogonidae.[1]
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Stato di conservazione | |
![]() Specie non valutata | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Osteichthyes |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Percoidei |
Famiglia | Apogonidae |
Sottofamiglia | Apogoninae |
Genere | Jaydia |
Specie | J. smithi |
Nomenclatura binomiale | |
Jaydia (Kotthaus, 1970) | |
Sinonimi | |
Apogon smithi | |
La specie è ampiamente diffusa nell'Indo-Pacifico, dal mar Rosso all'Indonesia, a Taiwan e a est fino alle isole Marshall[2]. La specie, in seguito alla migrazione lessepsiana, è penetrata nel mar Mediterraneo orientale a partire dal 2007[3] diventando subito comune sulle coste da Israele alla Turchia sudorientale.[4].
Tipico di fondali molli, soprattutto fangosi[2]. Durante il giorno rimane mentre di notte si sposta in acque libere per alimentarsi[4]. In Mozambico vive anche su fondi algosi, tra le mangrovie e nelle barriere coralline con alti tassi di sedimentazione fangosa[3].
È riportata una distribuzione batimetrica tra 22 e 230 metri[2], nel Mediterraneo viene catturata in genere a 30-50 metri[4].
J. smithi è assai simile all'affine J. queketti, anch'esso presente nel Mediterraneo orientale, dal quale si distingue soprattutto per le caratteristiche della livrea. Ha sagoma ovale e corpo compresso lateralmente. Gli occhi sono grandi; la bocca è ampia, in posizione obliqua, e supera posteriormente l'occhio. Le pinne dorsali sono due, separate da uno spazio, la prima è composta da 7 raggi spiniformi. I raggi molli della dorsale sono più lunghi dei raggi spinosi. La pinna anale è grossolanamente uguale e simmetrica alla seconda dorsale ma inserita leggermente più indietro. La pinna caudale è quasi tronca, con bordo arrotondato. Le pinne ventrali sono inserite sulla verticale delle pinne pettorali. Il preopercolo ha bordo seghettato nella parte inferiore (in J. queketti è liscio). scaglie grandi[4]. Su ventre e torace sono presenti dei fotofori[2]. La colorazione di fondo è brunastra o beige che sfuma al biancastro sul ventre. 5-6 fasce verticali scure, non ben distinte, sono presenti sul corpo, più visibili negli esemplari di piccole dimensioni. La parte superiore della prima dorsale è nera mentre sulla seconda dorsale ci sono punti scuri che formano una linea longitudinale curva. La pinna anale e la caudale hanno bordi scuri. Le pinne pari sono trasparenti che diventano bianco-grigiastre negli individui di maggiori dimensioni[4].
Raggiunge 15 cm di lunghezza massima[2] e la lunghezza comune è sui 10 cm[4].
Notturno[4].
Si nutre di notte di invertebrati[4].
La riproduzione avviene nella stagione calda[4]. Le uova vengono incubate nella bocca[2] dal maschio[4].
Viene catturato in grandi quantità con le reti a strascico ma non ha alcun valore[4].
La lista rossa IUCN non valuta questa specie.
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