Il nome del genere - Trigonella - si riferisce alla forma triangolare dei semi, l'epiteto specifico - fieno greco - al suo uso nell'antichità per l'alimentazione del bestiame.
Il componente caratteristico del fieno greco è la trigonellina contenuta all'interno dei semi.
Storia
Se ne trova traccia nella Persia e nell'antico Egitto. A nord delle Alpi fu coltivata dai monaci benedettini nei giardini dei monasteri. Citata nel Capitulare de villis di Carlo Magno (del 795 circa).
Tra maggio e luglio del 2011 è stata protagonista di un'epidemia di diarrea emorragica in Europa, particolarmente estesa in Germania. Furono registrati circa 4.000 casi, compresi 850 casi complicati da sindrome emolitico-uremica, e 50 decessi. La causa venne attribuita a contaminazione da parte di Escherichia Coli (ceppo O104:H4) di germogli di trigonella importati nel 2009 dall'Egitto e utilizzati per guarnire le portate di diversi ristoranti.[2]
Descrizione
Semi di fieno-greco
È una pianta annuale, alta fino a 60cm. Le foglie sono composte, trifogliate, simili a quelle del trifoglio. Fiorisce da maggio a giugno.
I frutti sono legumi di circa 8cm contenenti una ventina di semi triangolari di colore giallo-bruno.
Distribuzione e habitat
Proviene dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Adatta alle zone secche, accetta anche un terreno ad elevata salinità. Utilizzata in una lunga fascia a clima asciutto, dal Marocco all'Egitto, alla Persia, all'India, alla Cina.
Usi
Alimentari
I semi vengono largamente utilizzati in cucina. Ha un odore caratteristico, per taluni di difficile apprezzabilità.
In India - il maggior produttore e consumatore di fieno greco - l'uso dei semi in cucina è assai comune (p.es. per alcuni tipi di curry). Si consumano anche i germogli e le foglie, sia fresche che essiccate.[3][4]
È ancora utilizzata come foraggio in India.
Utilizzata anche come infuso.
Utilizzata nell'industria dei cosmetici.
Utilizzata nei periodi di convalescenza.
Utilizzata come aroma nei liquidi organici per sigarette elettroniche.[senzafonte]
Farmaceutici
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Studi clinici[5] dimostrano la validità di questa pianta per la lotta al diabete: il decotto di semi induce un abbassamento molto rapido del tasso di zuccheri nel sangue.
La tradizione popolare italiana la consiglia per aumentare la produzione di latte nelle puerpere; questa sua azione galattogena è riconosciuta anche in U.S.A. e nei paesi del Terzo Mondo.[6][7]
È riconosciuto il ruolo dei semi come epatoprotettori, in particolare nell'intossicazione da etanolo[8] e nella steatosi epatica associata all'obesità.[9]
È considerato un ottimo ricostituente, in quanto ricco di saponine, che hanno l'effetto di stimolare l'appetito. È ricco di ferro, quindi è indicato per combattere le anemie,[10] considerando anche il fatto che incrementa la produzione di globuli rossi svolta dal midollo osseo.[11]
Tiran D., 2003 - The use of fenugreek for breast feeding women. Complement Ther Nurs Midwifery 9(3):155-6
Kaviarasan S. et al, 2007 - Fenugreek (Trigonella foenum graecum) seed polyphenols protect liver from alcohol toxicity: a role on hepatic detoxification system and apoptosis. Pharmazie 62(4):299-304
Raju J., 2006 - Alleviation of hepatic steatosis accompanied by modulation of plasma and liver TNF-alpha levels by Trigonella foenum graecum (fenugreek) seeds in Zucker obese (fa/fa) rats. Int J Obes (Lond) 30(8):1298-307
"Più sprint con le piante", di Maria Grazia Sacis, pubbl. su Sapere&Salute, anno 3, marzo 1999, num.19, pag.26
"Le piante della buona digestione", di Roberta Pasero, pubbl. su "Sapere&Salute" - Anno VI, N.34, sett. 2001, pag.17
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