Il nome generico (Traunsteinera), in onore del farmacista austriaco Joseph Traunsteiner (1798 – 1850) di Kitzbühel, è stato proposto per la prima volta dal botanico e ornitologo tedesco Heinrich Gottlieb Ludwig Reichenbach (1793 – 1879) nel 1841.
Descrizione
Queste piante possono raggiungere al massimo 50 – 60cm di altezza. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. Sono orchidee terrestri in quanto contrariamente ad altre specie, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.
Radici
Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo, e si trovano nella parte superiore del bulbo.
Fusto
Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in uno-due bulbi (o anche rizotuberi) a forma ovoidale e consistenza carnosa.
Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice, eretta e glabra; è striato ed è di consistenza flessuosa. Le foglie arrivano sin sotto l'infiorescenza. Il colore è verde pallido.
Foglie
Le foglie sono di tre tipi:
Foglie basali: le foglie basali sono aderenti al fusto e sono atrofizzate a delle guaine; la forma è lanceolata e le venature hanno un disegno reticolato e sono di colore verde;
Foglie cauline inferiori: le foglie cauline inferiori hanno una forma ellittica con margini paralleli; sono amplessicauli; l'apice è mucronato e l'aspetto è glauco.
Foglie cauline superiori: le foglie superiori sono progressivamente più ridotte, hanno una forma da lanceolata a lineare.
Infiorescenza
L'infiorescenza è una spiga densa e contratta a forma emisferica o globulare. Nella fase iniziale dello sviluppo la forma è a “capituli” (ossia i fiori sono disposti a gruppi) e la forma è più piramidale; nella fase finale acquista la forma definitiva globosa. I fiori sono posti alle ascelle di brattee a forma lanceolato-lineare e lunghe quasi come l'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione dell'ovario; in questo caso il labello è volto in basso.
Fiore
I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo). Il colore dei fiori va da bianco a roseo.
Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tepali esterni sono patenti ed hanno una forma ovato-lanceolata; si prolungano in una appendice a forma spatolata. Dei tre tepali interni quello mediano (chiamato labello) è molto diverso dagli altri, mentre i due laterali sono identici tra loro; hanno anch'essi una appendice, ma sono lunghi la metà di quelli esterni.
Labello: il labello (semplice – non formato da due parti distinte) è trilobo; i tre lobi sono quasi uguali (quello centrale ha una piccola appendice). Sul retro, alla base, il labello è prolungato in uno sperone a forma conica e piegato in basso.
Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare– a due logge) è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[3]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore e in questa specie non è molto lungo. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti sul retinacolo tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole rostellari distinte (non ricoprono completamente i retinacoli)[4]. L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme.
Fioritura: estiva.
Frutti
Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[5]
Biologia
La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:
per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra).
per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).
Impollinazione: in questa orchidea l'impollinazione facilmente può essere di tipo autogamo (ma anche per “cleistogamia” - impollinazione nei fiori ancora chiusi, e quindi ancora per autogamia).
Traunsteinera globosa (L.) Rchb., 1842, distribuita in Europa dalla penisola iberica ai Carpazi[6]
Traunsteinera sphaerica (M.Bieb.) Schltr., 1928, originaria del Caucaso e Anatolia. Differisce dalla specie europea soprattutto per il colore bianco (o bianco crema) dell'infiorescenza; la sua distribuzione è molto più orientale rispetto alla globosa: Caucaso, Georgia, Armenia e Anatolia.
Le specie del genere Traunsteinera sono molto vicine al genere Orchis e al genere Dactylorhiza). Originariamente Traunsteinera globosa era inclusa nel genere Orchis in quanto differisce per pochi particolari (la disposizione delle foglie e la doppia borsicola– le orchidee Orchis ne hanno una sola).[7]
Sinonimi
Il genere di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. Qui di seguito è indicato un possibile sinonimo:
Orchites Schur (1866)
Generi simili
Nella fase iniziale dello sviluppo (quando l'infiorescenza non ha ancora acquistato la sua forma emisferica definitiva), queste orchidee possono essere confuse con alcune orchidee del genere affine Dactylorhiza.
Note
(EN) Traunsteinera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 aprile 2021.
Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 3 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
(EN) M.W. Chase, K.M. Cameron, J.V. Freudenstein, A.M. Pridgeon, G. Salazar, C. van den Berg e A. Schuiteman, An updated classification of Orchidaceae (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, vol.177, n.2, 2015, pp.151-174.
Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN978-88-8039-891-2.
Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
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