bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

Il tasso (Taxus baccata L., 1753) è un albero dell'ordine delle conifere, molto usato come siepe ornamentale o pianta isolata potata secondo i criteri dell'ars topiaria. È conosciuto anche con il nome di «albero della morte».[senza fonte]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tasso
Taxus baccata
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Taxaceae
Genere Taxus
Specie T. baccata
Nomenclatura binomiale
Taxus baccata
L., 1753
Nomi comuni

Albero della morte

Areale


Morfologia



Portamento


Albero o arbusto di color verde scuro, largamente piramidale con rami ascendenti o patenti orizzontalmente.

Il tasso è un albero sempreverde di seconda grandezza (tra i 10 e i 20 metri d'altezza), con una crescita molto lenta, per questo motivo in natura spesso si presenta sotto forma di piccolo albero o arbusto, tuttavia in condizioni ottimali può raggiungere i 15–20 metri di altezza; la chioma ha forma globosa irregolare, con rami molto bassi.


Corteccia


È di colore bruno rossastro, inizialmente è liscia ma con l'età si solleva arricciandosi e dividendosi in placche. I giovani rami sono verdi.


Foglie


Le foglie sono lineari, leggermente arcuate, lunghe fino a 3 cm e di colore verde molto scuro nella pagina superiore, più chiare inferiormente; sono inserite sui rami con un andamento a spirale, in due file opposte. Sono molto velenose.


Sporofilli


È una specie per lo più dioica, ma esistono segnalazioni di individui monoici. Gli sporofilli maschili sono raggruppati in amenti, quelli femminili si trasformano in arilli. L'impollinazione è anemofila.


Arilli


Particolare degli arilli
Particolare degli arilli
I semi
I semi
Illustrazione di T. baccata
Illustrazione di T. baccata

La pianta, essendo una Pinophyta, non produce frutti (solamente le Angiosperme ne producono).

Quelli che sembrano i frutti in realtà sono degli arilli, ovvero delle escrescenze carnose che ricoprono il seme. Questo tessuto carnoso deriva dallo sviluppo delle squame basali del piccolo cono femminile. Inizialmente verdi, rossi a maturità, contengono un solo seme, duro e molto velenoso; la polpa invece è innocua e commestibile.

Gli uccelli favoriscono la diffusione della pianta: mangiano gli arilli e ne digeriscono la polpa, mentre i semi veri e propri riescono ad attraversare intatti il processo digestivo e, espulsi, si insediano nel terreno dando origine ad un nuovo esemplare. Il tasso è quindi una pianta zoofila (o a riproduzione ornitogama), che si serve degli animali per riprodursi: senza gli animali gli arilli cadrebbero al suolo e non crescerebbero per la mancanza di luce e la concorrenza con la pianta madre per i sali minerali del terreno. Un seme di tasso può impiegare fino a due anni dalla messa a dimora per germinare, pertanto i propagatori utilizzano principalmente le talee, che comunque richiedono alte concentrazioni di ormone radicale per sviluppare le prime radici.[1]


Distribuzione e habitat


L'areale di questa specie comprende le zone dall'Europa settentrionale al Nordafrica e al Caucaso.

Preferisce i luoghi umidi e freschi, ombrosi, con terreno calcareo. È specie minoritaria presente nella faggeta, ma l'intenso utilizzo nel passato ne ha limitato oggi la presenza.

In Italia si trova in zone montane, non molto frequentemente. Nella foresta Umbra del Gargano, nel Monte Capanne dell'isola d'Elba, sulle Alpi Apuane[2] nella zona di Cardoso, nella zona di Palena, Pescocostanzo (AQ), nella Vallelonga Prati D'Angro - Villavallelonga (AQ), nella Macchia delle Tassinete a Cingoli, nella Riserva naturale guidata Zompo lo Schioppo (AQ), in alcune zone dei Monti Lepini e sui monti Ernici di Sora (Fr)[senza fonte], sono presenti diversi esemplari imponenti; un esemplare monumentale è inoltre presente nelle vicinanze del Monastero di Fonte Avellana.

Il Parco dei Nebrodi ospita, all'interno del bosco della Tassita, alcuni annosi esemplari all'interno di una faggeta del versante settentrionale di Monte Pomiere. Numerosi esemplari si trovano anche nell'Area naturale protetta di interesse locale Nuclei di Taxus Baccata di Pratieghi.

In Sardegna, l'area di Sos Nibberos copre una superficie di circa 7 ettari che ricade completamente all'interno della Foresta Demaniale Monte Pisanu, presso il comune di Bono (SS). È presente anche nel parco Aymerich di Laconi. È stata dichiarata "monumento Naturale" con il decreto n. 24 del 29 gennaio 1994 dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sarda ai sensi della L.R. n. 31/1989. Rappresenta una formazione vegetale di notevole importanza scientifica, storico-culturale e paesaggistica, popolata da tassi pressoché millenari che raggiungono anche un metro di diametro e altezze sui 15 metri. Altri areali di diffusione sono il Marghine e il Montiferru, dove è chiamato Linu Ruju.


Principi attivi


Il principio attivo responsabile della tossicità di rami, foglie e semi, dove è presente in percentuale variabile fra lo 0,5 e il 2%, è un alcaloide, la tassina. Ha effetto narcotico e paralizzante sull'uomo e su molti animali domestici. Gli organi che ne contengono di più sono le foglie vecchie.

Molte di queste sostanze tossiche, alle dosi presenti nella pianta, possono essere usate come principi attivi di prodotti chemioterapici per la lotta ad alcune forme di cancro; in particolar modo il tassolo è utilizzato in alcune forme neoplastiche a livello ovarico[3] e a livello del tumore al seno. È testato anche per il tumore alla prostata, vescica e polmone.


Farmacognosia


Il tasso è una tra le piante più tossiche presenti sul territorio italiano, con tossicità paragonabile a quella della specie giapponese T. cuspidata.[4].

Diversi sono i principi attivi presenti nella pianta:

Tutte le parti della pianta sono tossiche ad eccezione dell'arillo (parte carnosa di colore rosso che circonda il seme); il loro grado di tossicità varia a seconda della stagione, del sesso della pianta e della sua età. Anche processi denaturanti, quali essiccazione e disidratazione non diminuiscono il suo potere tossico. L'eventuale ingestione di semi o parti della pianta richiede immediato intervento medico e il soggetto deve essere tenuto in osservazione per almeno sei ore.[6][7]

Sintomatologia:

  1. Apparato gastroenterico:
    Il soggetto presenta forti dolori colici, con diarrea e vomito.
  2. Apparato cardiocircolatorio:
    Il soggetto va incontro a vasodilatazione periferica, con diminuzione della frequenza cardiaca (bradicardia) e diminuzione dell'intensità del polso periferico. La vasodilatazione porta il soggetto ad andare incontro a ipotermia.
  3. Apparato respiratorio:
    Le alterazioni vasodinamiche che si creano portano il soggetto ad avere un ridotto afflusso ematico a livello polmonare con sintomatologia quale dispnea, atteggiamento a "fame d'aria", polipnea.

Avvelenamenti provocati dall'ingestione sono abbastanza comuni sia negli animali selvatici che in quelli domestici, incluso il bestiame e i cavalli quando consumano la pianta accidentalmente.[8][9][10]

Molto spesso dato che l'avvelenamento è iperacuto e la pianta è molto spessa, nello stomaco/rumine troviamo la pianta indigerita. In letteratura sono note le forme: acuta, iperacuta e tardiva. Frequente avvelenamento iperacuto.
Prognosi infausta: la maggior parte dei soggetti, specialmente bovini, muore entro 2/3 giorni.[11]


Altre nozioni



Etimologia


Il nome comune deriva dal greco tóxon che significa arco/freccia, e l'appellativo di "albero della morte" nasce proprio dal suo impiego nella fabbricazione di dardi velenosi e dalla sua caratteristica tossicità, oltre al fatto che veniva utilizzato nelle alberature dei cimiteri. Inoltre, le sue caratteristiche meccaniche lo rendono eccellente per fare archi e balestre.


Propagazione e coltivazione


Cresce molto lentamente e si propaga abbastanza facilmente per talea oppure per propaggine e abbastanza difficilmente per seme. È stato molto usato come specie da ars topiaria e tuttora viene spesso impiegato per formare grandi siepi formali, oltre che come esemplare singolo. Sono state selezionate varie cultivar ornamentali, caratterizzate da portamento colonnare, fogliame di colore giallo dorato o caratterizzate da crescita ridotta.

Un bell'esemplare nel bosco di Badde Salighes, Bolotana
Un bell'esemplare nel bosco di Badde Salighes, Bolotana

Interessante è la sua propagazione ornitogama del seme. Alcuni uccelli si cibano dell'arillo prodotto dal Tasso e ingoiano interamente il seme contenuto nell'arillo stesso. Il seme viene successivamente defecato dall'uccello e così trasportato altrove.

Molto longevo, ed è difficile stabilirne l'età, perché gli anelli di crescita del legno non sono sempre visibili a causa di particolari strutture (chiamate cordoni di risalita) che ne impediscono la corretta datazione; inoltre spesso il centro del tronco diventa cavo con il passare del tempo. Nel Giardino dei semplici di Firenze è presente un tasso piantato da Pier Antonio Micheli nel 1720. A Cavandone, Verbania, esiste un tasso messo a dimora agli inizi del XVII secolo, con quasi quattrocento anni di età. Presso l'Eremo di Fonte Avellana un tasso ha una età, che i monaci tramandano essere di oltre mille anni; esso è ritenuto il più antico d'Italia.

Ne esistono esemplari di 1500 – 2000 anni di età. Un esemplare noto con il nome di "Itamos", che si trova nell'omonimo comune greco, ha un'età stimata di 2000 anni,[12] mentre il tasso conosciuto come "The Fortingall Yew", situato nella Contea di Perth, Scozia ha un'età compresa tra i 2000 e i 3000 anni.[13]


Utilizzo


Storicamente il tasso è il legno per eccellenza nella costruzione di archi, e sin dalla preistoria è attestato il suo utilizzo per la fabbricazione di quest'arma. Per esempio, l'arco della mummia del Similaun era in tasso. Ma la fama acquisita dal legno di questa pianta è dovuta soprattutto alla larghissima diffusione che ebbe durante il Medioevo nella costruzione di archi da guerra, soprattutto in Inghilterra (il famoso arco lungo era di tasso). Le caratteristiche che lo rendono così adatto alla fabbricazione di archi sono l'enorme resistenza, sia alla compressione che alla trazione, e l'incredibile elasticità. Ora viene utilizzato come porta trofei per la caccia.


Note


  1. Rivista Agricoltura, novembre 2006, pag. 102-103
  2. A. Bartelletti, P.E. Tomei, DUE NUOVE STAZIONI DI TASSO (TAXUS BACCATA L.) NELLE ALPI APUANE (PDF), in Atti Società Toscana Scienze Naturali, Serie B, 97, 1990, p. 93-101.
  3. Roberto Michele Suozzi, Le piante medicinali, Newton&Compton, Roma, 1994, pag. 73.
  4. Tam Garland e A. Catherine Barr, Toxic plants and other natural toxicants, International Symposium on Poisonous Plants (5th : 1997 : Texas), Wallingford, England, CAB International, 1998, ISBN 0851992633, OCLC 39013798.
  5. G. Alloatti, C. Penna, R.C. Levi, M.P. Gallo, G. Appendino e I. Fenoglio, Effects of yew alkaloids and related compounds on guinea-pig isolated perfused heart and papillary muscle, in Life Sciences, vol. 58, n. 10, 1996, pp. 845–854, DOI:10.1016/0024-3205(96)00018-5, ISSN 0024-3205 (WC · ACNP), PMID 8602118.
  6. TOXBASE - National Poisons Information Service, su npis.org. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2020).
  7. Plants for a Future Taxus baccata, su pfaf.org. URL consultato il 17 luglio 2019.
  8. JAPANESE YEW PLANT POISONING – USA: (IDAHO) PRONGHORN ANTELOPE, su promedmail.org, ProMED-mail, 24 gennaio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  9. PLANT POISONING, CERVID – USA: (ALASKA) ORNAMENTAL TREE, MOOSE, su promedmail.org, ProMED-mail, 22 febbraio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  10. Asheesh K. Tiwary, Birgit Puschner, Hailu Kinde e Elizabeth R. Tor, Diagnosis of Taxus (yew) poisoning in a horse, in Journal of Veterinary Diagnostic Investigation, vol. 17, n. 3, maggio 2005, pp. 252–255>, DOI:10.1177/104063870501700307, ISSN 1040-6387 (WC · ACNP), PMID 15945382.
  11. EP Krenzelok, Is the yew really poisonous to you?, in Journal of Toxicology: Clinical Toxicology, vol. 36, n. 3, 1998, pp. 219–23, DOI:10.3109/15563659809028942, PMID 9656977.
  12. (EN) Itamos Tree - The Last of a Forest, su forest-ngo.org, 24 agosto 2012. URL consultato il 21 agosto 2019.
  13. Valutazione recente, mentre nel XVIII secolo l'età era stata stimata in 5000 anni. (v. articolo in lingua inglese su Dailymail.co.uk)

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàLCCN (EN) sh85149136 · GND (DE) 4151137-2 · J9U (EN, HE) 987007531837205171
Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica

На других языках


[de] Europäische Eibe

Die Europäische Eibe (Taxus baccata), auch Gemeine Eibe oder nur Eibe genannt, früher auch Bogenbaum, Eue, Eve, Ibe, If, Ifen[1], ist die einzige europäische Art in der Pflanzengattung der Eiben (Taxus). Sie ist die älteste (Tertiärrelikt) und schattenverträglichste Baumart Europas.[2] Sie kann ein sehr hohes Alter erreichen. Bis auf den bei Reife durch Karotinoide lebhaft rot gefärbten Samenmantel, den Arillus, der becherartig den Samen umgibt, und den Eibenpollen, sind alle Pflanzenteile der Europäischen Eibe stark giftig. Sie war im Jahre 1994 Baum des Jahres sowie Giftpflanze des Jahres 2011. In Österreich war sie im Jahr 2013 Baum des Jahres.

[en] Taxus baccata

Taxus baccata is a species of evergreen tree in the family Taxaceae, native to western, central and southern Europe (including Britain and Ireland), northwest Africa, northern Iran, and southwest Asia.[4] It is the tree originally known as yew, though with other related trees becoming known, it may now be known as common yew,[5] English yew,[6] or European yew. It is primarily grown as an ornamental. Most parts of the plant are poisonous, with toxins that can be absorbed through inhalation and through the skin;[7] consumption of even a small amount of the foliage can result in death.[8][9][10][11]

[es] Taxus baccata

Taxus baccata, el tejo común o tejo negro, es una especie del género Taxus originaria de Europa occidental, central y meridional. Es una gimnosperma de la familia de las Taxáceas, grupo primitivo ampliamente difundido ya desde el Jurásico y del que actualmente el tejo es el único representante europeo.

[fr] If commun

Taxus baccata
- [it] Taxus baccata

[ru] Тис ягодный

Тис я́годный, также Тисс ягодный[1] (лат. Táxus baccáta), зеленица, негниючка, негной[2], красное дерево — вид деревьев рода Тис семейства Тисовые (Taxaceae). Высота 10—20 м, в отдельных случаях до 28 м. Растёт медленно, при этом отличается большой продолжительностью жизни — по данным разных авторов, от 1,5 до 4 тыс. лет[3]. Одним из старейших в Европе считается растущий в Шотландии Фортингэльский тис, под сенью которого, согласно местной легенде, прошли детские годы Понтия Пилата[4].



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии