Pianta erbacea annuale, con portamento eretto, pelosa, alta 40–50cm. Sia i semi che i fiori hanno un cattivo odore.
foglie
opposte, da ovali a triangolari a lanceolate, lunghe, 2–4cm, dentellate, acuminate e vellutate, con la base che decorre verso il picciolo.
fiori
capolini gialli e arrotondati, posti all'estremità dei rami, di 5–6mm di diametro, con 5 petali, cadono molto presto dopo la fioritura che avviene in autunno.
semi
circa 10, di solito curvi, senza anello di peli nella parte superiore; provvisti di 5 brattee, a forma di cucchiaio, che si irradiano dalla base dell'apice del seme, costellati di piccoli peli rigidi.
Habitat
Nativa dell'Asia Orientale, cresce nelle zone della fascia subtropicale.
Usi
Questa pianta è utilizzata per varie patologie nella medicina tradizionale e alternativa nei paesi in cui è diffusa[1]:
nelle Filippine, il decotto delle foglie è come cicatrizzante sulle ferite e sulle piaghe
l'estratto acquoso, in sciroppo, a volte mescolato con ioduro di potassio come sudorifero e antisifilitico
sulla pelle, una miscela di parti uguali di una tintura e glicerina, come rimedio per la tigna
il decotto di foglie e germogli giovani, usato come lozione per ulcere e malattie parassitarie della pelle
il succo dell'erba fresca come condimento per le ferite, dove si asciuga lasciando una pellicola protettiva
in Cina, come un rimedio per la febbre, reumatismi e colica renale, per alleviare i dolori delle ferite, la malaria cronica e come antielmintico
in Indocina, la pianta intera come cardiotonico
a Tahiti è un ingrediente per le preparazioni a base di erbe utilizzate per le ferite, distorsioni, lussazioni, e contusioni
in Gran Bretagna, mista a glicerina, come rimedio per la tigna
nell'Isola di Mauritius, per curare sifilide, lebbra e malattie della pelle[2]
dai Creoli come copertura di protezione per ferite, ustioni
Principi attivi
Nel 1885 Lionel Auffray isolò da essa un glucoside bianco e cristallino, dal sapore amaro, la darutina (o darutoside), che chiamò così in onore di Clement Daruty de Grandpré, autore di piante medicinali dell'isola di Mauritius.[3]
Uno studio sulle parti aeree[4] ha portato all'individuazione di otto sostanze liposolubili:
acido siegesesterico, ovvero acido ent-17-acetossi-18-isobutirilossi-16(α)-kauran-19-oico
acido siegeseterico, ovvero acido ent-17-etossi-16(α)-(-)-kauran-19-oico
acido ent-16β,17-diidrossi-kauran-19-oico
kirenolo
β-sitosteril glucoside
eneicosanolo
metil arachidato
β-sitosterolo
In una ricerca su estratti in etanolo della pianta sono stati scoperti sei nuovi ent-pimarani diterpenoide:[5]
ent-14β,16-epossi-8-pimarene-3β, 15α-diolo
7β-idrossidarutigenolo
9β-idrossidarutigenolo
16-O-acetildarutigenolo
15,16-di-O-acetildarutoside
6-O-acetildarutoside
In uno studio sono state isolate quattro sostanze cristalline e un flavonoide, la 3,7-dimetilquercetina, insieme a sali inorganici, nitrato di potassio, e due terpenoidi sconosciuti.[6]
Un altro studio ancora ha scoperto otto nuovi ent-pimarani diterpenoidi e glicosidi diterpenoidi, insieme a sette diterpeni già noti.[7]
Nomi comuni internazionali
Si elencano di seguito alcuni nomi comuni internazionali[8][9]
L. Auffray, Bull. Soc. Méd. de l'ile Maurice, 1888.
Guo DA, Zhang ZG, Ye GQ, Lou ZC, [Studies on liposoluble constituents from the aerial parts of Siegesbeckia orientalis L], in Yao Xue Xue Bao, vol.32, n.4, aprile 1997, pp.282-285, PMID 11499031.
(EN) Fei Wang, Xue-Lian Cheng, Ya-Ju Li, Song Shi, Ji-Kai Liu, ent-Pimarane diterpenoids from Siegesbeckia orientalis and structure revision of a related compound, in J. Nat. Prod., vol.72, n.11, 2009, pp.2005-2008, PMID 19813758.
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