Sarracenia psittacina (Michx., 1803) è una pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Sarraceniaceae e originaria degli Stati Uniti.
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Stato di conservazione | |
![]() Basso rischio (lc)[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Ordine | Ericales |
Famiglia | Sarraceniaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Nepenthales |
Famiglia | Sarraceniaceae |
Genere | Sarracenia |
Specie | S. psittacina |
Nomenclatura binomiale | |
Sarracenia psittacina Michx., 1803 | |
Sinonimi | |
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L'epiteto specifico psittacina deriva dal greco Ψιττακός (psittakos), pappagallo, per la forma ricurva della parte superiore dell'ascidio, simile al becco di questo uccello.
Presenta degli ascidi disposti a rosetta che generalmente, contrariamente a tutte le altre Sarraceniaceae , si accrescono orizzontalmente.
Le prede, costituite in genere da piccoli invertebrati acquatici, penetrano all'interno della trappola mediante una piccola apertura posta vicino all'opercolo e non riescono a trovare facilmente l'uscita perché "abbagliate" dalla luce che penetra all'interno dell'ascidio. Una volta caduti nell'acqua presente all'interno della trappola, vengono digeriti dagli enzimi prodotti dalla pianta stessa.
Vivono in ambienti acquitrinosi e paludosi molto poveri di nutrienti, quali azoto e fosforo, e particolarmente acidi. Nei periodi delle piogge possono vivere parzialmente o completamente sommerse.
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