La fava del Calabar (Physostigma venenosum Balf., 1861) è una pianta della famiglia delle Fabaceae[1].
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Faboideae |
Tribù | Phaseoleae |
Genere | Physostigma |
Specie | P. venenosum |
Nomenclatura binomiale | |
Physostigma venenosum Balf., 1861 | |
È una pianta rampicante alta fino a 15 - 20 metri relativamente simile a un grosso fagiolo, presenta foglie trifogliate e fiori di tipo papilionaceo, rosa o porpora, pendenti, disposti in racemi. Il legume matura in estate, è lungo 15–18 cm e contiene 2-3 grossi semi reniformi, lunghi 2–3 cm, rivestiti da un tegumento marrone brillante. Essi sono inodori, insipidi e molto duri.
Questa pianta cresce spontaneamente nell'Africa occidentale, in particolar modo in Guinea, lungo il fiume Calabar.
In medicina viene usata per estrarre il principio attivo fisostigmina, che è un alcaloide usato come inibitore della colinesterasi, e in oculistica come miotico nel glaucoma.[2]
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