Orchis mascula subsp. speciosa (Mutel) Hegi, 1909 è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Orchidoideae |
Tribù | Orchideae |
Sottotribù | Orchidinae |
Genere | Orchis |
Specie | O. mascula |
Sottospecie | O. mascula speciosa |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Genere | Orchis |
Specie | O. mascula |
Sottospecie | O. mascula speciosa |
Nomenclatura trinomiale | |
Orchis mascula speciosa (Mutel) Hegi, 1909 | |
Differisce dalla sottospecie nominale per la forma e le dimensioni dei fiori: i fiori sono più grandi di quelli di O. mascula subsp. mascula e presentano sepali laterali lunghi, acuminati e attorcigliati, con lobo centrale del labello nettamente più lungo dei laterali.
Specie priva di nettare, attira gli insetti impollinatori grazie all'aspetto del suo fiore e al profumo che ricorda quello di altre specie nettarifere.
L'areale di questa sottospecie si estende dall'arco alpino occidentale sino all'Ucraina, comprendendo l'Europa occidentale e i Balcani. In Italia si trova anche sull'Appennino centrale.[2]
Cresce su prati, macchie, radure boschive, castagneti, sino a 2.500 m di altitudine.
La presenza di esemplari con caratteri intermedi tra questa sottospecie e la sottospecie nominale è considerata da alcuni autori come elemento che mette in discussione il valore tassonomico di questa entità, che potrebbe essere considerata come una mera varietà.
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