La genziana ligure (Gentiana ligustica R. Vilm. & Chopinet) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Gentianaceae[3].
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
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Stato di conservazione | |
![]() Basso rischio (lc)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Gentianales |
Famiglia | Gentianaceae |
Genere | Gentiana |
Specie | G. ligustica |
Nomenclatura binomiale | |
Gentiana ligustica R. Vilm. & Chopinet | |
Sinonimi | |
Ciminalis ligustica[2] | |
Il nome del genere Gentiana deriva da Gentius, re dell'Illiria, a cui tale pianta è dedicata, perché per primo l'avrebbe utilizzata a scopo medicinale. L'aggettivo latino; ligustica significa "ligure".
Si tratta di una pianta erbacea perenne. La radice spesso forma in fittone e tende a divenire in parte legnosa. Le foglie formano una rosetta; di consistenza piuttosto coriacea, con margine liscio, sono ovato-ellittiche, larghe tra i 15 e i 25 cm e lunghe tra i 4 e gli 8 cm. La nervatura centrale, più evidente, e affiancata da altre due nervature meno pronunciate.
I fiori sono solitari e si trovano al termine di un peduncolo e sezione quadrangolare. Ala base sono protetti da due brattee simili a foglie. Il loro il calice è lungo circa 1,2 cm, mentre la corolla, gamopetale, misura tra i 4 e i 5,5 cm di lunghezza, ed è di colore blu-violetto, e termina con 5 lobi accuminati. Gli stami sono anch'essi cinque, con antere giallo-paglierino e ovario supero. Il frutto è una capsula bivalve di circa 0,5 cm che a maturità contiene molti piccoli semi neri.[4] Fiorisce tra maggio ed agosto.[5]
Questo taxon è endemico delle Alpi liguri[6] e marittime[7]. Il suo areale, a cavallo tra Italia e Francia, va dal Colle del Moncenisio al Monte Carmo di Loano[5]. L'habitat è rappresentato da ambienti erbosi e scarpate rocciose all'interno di zone montane[1] tra i 700 e i 2500 metri di quota. Predilige i substrati calcarei.[5]
Si tratta di una specie protetta, segnalata in 37 SIC[8], che IUCN inserisce nella categoria least concern.[1]
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