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Chrysopsidinae G.L. Nesom, 1994 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae).

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Chrysopsidinae
Chrysopsis floridana
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Sottotribù Chrysopsidinae
G.L. Nesom, 1994
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi
  • Bradburia
  • Chrysopsis
  • Croptilon
  • Heterotheca
  • Noticastrum
  • Osbertia
  • Pityopsis
  • Tomentaurum

Etimologia


Il nome di questa sottotribù deriva dal suo genere più importante Chrysopsis (Nutt.) Elliott, il cui nome a sua volta deriva da due parole greche "chrysos" (= oro) e "opsis" ( = aspetto o somiglianza), ossia "di aspetto simile all'oro" e fa riferimento al colore giallo dei capolini di queste piante.[1][2][3] ll nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dal botanico contemporaneo Guy L. Nesom (1945 -) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 76:. 203 1994" del 1994.[4]


Descrizione


  • Foglie basali: le foglie basali sono disposte perlopiù in rosette. La forma della lamina è da spatolata a oblanceolata. I bordi sono interi o eventualmente dentati (seghettati) verso l'apice.
  • Foglie caulinari: le foglie cauline lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina è progressivamente più lineare (o lanceolata o ellittica o ovata).
  • Involucro: l'involucro è campanulato (dimensioni: 5 - 12 x 5,5 - 14 mm in Chrysopsis; 3 – 14 x 3,8 – 23 mm in Heterotheca; 4,5 – 13 x 5,5 – 14 mm in Pityopsis) oppure sub-cilindrico (dimensioni: 4 – 8 x 2 – 8 mm in Croptilon).
  • Squame: le squame sono da 22 a 40 (fino a 80 Heterotheca) in disposte su 3 – 5 serie; hanno un nervo centrale e possono essere carenate e cigliate all'apice; la forma è da lineare-lanceolata a oblanceolata; a volte sono ineguali (anche fortemente ineguali); la consistenza è cartacea o membranosa o più semplicemente fogliacea con margini scariosi; la superficie può essere glabra, pelosa o ghiandolosa (punteggiata).
  • Ricettacolo: il ricettacolo è piatto o leggermente convesso e nudo (privo di pagliette avvolgenti la base dei fiori).
  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Fiori ligulati esterni: i fiori ligulati sono femminili, fertili e zigomorfi; in Chrysopsis sono da 9 a 36 con corolle gialle; in Croptilon sono da 30 a 50 con corolle da giallo brillante a giallo arancio; in Heterotheca sono da 4 a 30 (sono assenti nella specie Heterotheca oregona (Nutt.) Shinners) con corolle gialle; in Pityopsis sono da 8 a 35 con corolle gialle. I fiori sono sempre disposti su una sola serie.
  • Fiori tubulosi centrali: i fiori tubulosi sono fertili, ermafroditi e actinomorfi con parte terminale a 5 lobi con corolle gialle; in Chrysopsis sono da 25 a 90; in Croptilon sono da 6 a 108; in Heterotheca sono da 9 a 110; in Pityopsis sono da 15 a 60. Nella gola del tubo sono presenti dei cristalli prismatico-rettangolari.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[13]
  • Gineceo: il gineceo ha uno stilo in genere filiforme; mentre gli stigmi dello stilo sono due e divergenti con rami abbreviati con appendici triangolari (o deltate in Pityopsis) e comunque strettamente lanceolate. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[13] Le linee stigmatiche dello stilo sono marginali.[14]
  • achenio: gli acheni hanno una forma obconica, a volte leggermente compressa, con superficie liscia o percorsa da 1 – 14 coste o nervature longitudinali.
  • pappo: il pappo è persistente ed è formato da setole (da 20 a 50) o da creste (secondo i vari generi) sia interne che esterne su una o più serie (da 2 a 4).

Distribuzione e habitat


Le specie di questo gruppo sono tutte proprie del continente americano. Nella tabella sottostante sono indicate in dettaglio le distribuzioni relative ai vari generi della sottotribù.


Tassonomia


La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[15] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[16]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Astereae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Astereae a sua volta è suddivisa in 18 sottotribù (Chrysopsidinae è una di queste).

Il numero cromosomico delle specie della sottotribù è: 2n = 8, 10, 12, 14 e 18.[8]


Composizione della sottotribù


La sottotribù comprende 8 generi e circa 70 specie:[6][7][17]

GenereN. specieDistribuzione
Bradburia Torrey & A. Gray, 1842[18]2 spp.USA
Chrysopsis (Nutt.) Elliott, 1824circa 11 spp.USA (costa del Sud Est)
Croptilon Raf., 18363 spp.USA (Sud Est) e Messico (Nord Est)
Heterotheca Cass., 1817circa 25 – 30 spp.Canada, USA e Messico
Noticastrum DC., 1836circa 19 spp.America del Sud (Ande)
Osbertia Greene, 18953 spp.Messico e Guatemala
Pityopsis Nutt., 1840circa 7 spp.USA (Sud Est), Messico e America centrale
Tomentaurum G.L. Nesom, 1991(1 sp.
(T. niveum (S. Wats.) G.L. Nesom)
Nuovo Messico

Chiave analitica


Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù, l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro):[6]

  • Noticastrum.
  • Gruppo 2A: la superficie delle foglie è ricoperta da un denso tomento lanoso; la forma degli acheni è strettamente oblunga e fortemente appiattita con 7 - 9 sottili nervature bianche su ogni faccia; ogni stelo ha un solo capolino;
  • Tomentaurum.
  • Gruppo 2B: la superficie delle foglie è variamente pubescente, ma mai tomentosa; gli acheni non hanno forme strette e piatte; gli steli possono portare uno-molti capolini;
  • Gruppo 3A: le foglie hanno delle forme lineari e delle venature parallele o le venature hanno una tendenza fortemente parallela e sono associate masse sclerenchimatiche che formano delle increspature superficiali;
  • Croptilon: le radici sono fittoni annuali o brevemente perenni; le foglie presentano delle minute ma evidenti lacune (cavità aerifere) sulla faccia abassiale; il pappo è disposto su una sola serie; il numero cromosomico è 2n = 12.
  • Pityopsis: le radici sono dei rizomi perenni; le foglie sono prive di lacune; il pappo è formato da due serie di setole interne e una esterna di corte setole; il numero cromosomico è 2n = 18.
  • Gruppo 3B: le foglie hanno delle forme da obovate a oblanceolate, sono poco venate e prive di sclerenchima superficiale;
  • Gruppo 4A: la pubescenza è formata da grossolani e rigidi peli; il numero cromosomico è 2n = 18;
  • Heterotheca.
  • Gruppo 4B: la pubescenza è formata da sottili, flessibili e flagelliformi peli; il numero cromosomico è 2n = 10;
  • Chrysopsis: la forma degli acheni varia da obovata a lineare-oblunga, e anche quasi da affusolata a leggermente piatta con 5 - 10 coste, le coste spesso hanno dei condotti resinosi; il pappo è biseriato; gli steli spesso portano numerosi capolini.
  • Osbertia: la forma degli acheni fusiforme-cilindrica con 8 - 16 superficiali coste; il pappo è monoseriato o biseriato; gli steli portano per lo più un solo capolino.


A questo elenco è da aggiungere il genere Bradburia da poco descritto all'interno della sottotribù (vedi paragrafo "Filogenesi").


Filogenesi


Cladogramma della sottotribù
Cladogramma della sottotribù

Secondo gli ultimi studi la tribù Astereae è suddivisa in più linee filogenetiche (lignaggi o gruppi) e/o cladi: (1) gruppo basale (per lo più lignaggio africano, ma anche eurasiatico), (2) clade paleo-sudamericano, (3) clade della Nuova Zelanda, (4) lignaggio dell'Australasia, (5) lignaggio del Sudamerica, (6) clade nordamericano. La sottotribù Chrysopsidinae è assegnata al clade nordamericano.[7]

Questa sottotribù è di recente composizione. Storicamente diverse specie di questo gruppo sono “passate” da un genere all'altro. Ad esempio buona parte delle attuali specie di Chrysopsis erano incluse in Heterotheca e Pityopsis. Solo dopo alcuni accurati studi sulle specie di Chrysopsis[19] si è individuata una caratteristica distintiva per questo genere nella struttura e forma dei pappi.[8] Le specie del genere Croptilon che inizialmente erano “viste” come una sezione di Haplopappus (sottotribù Machaerantherinae), ora si pensa siano strettamente collegate al genere Pityopsis per la somiglianza del particolare tipo di tricomi aracnoidi, mentre la distinzione maggiore (rispetto al resto della sottotribù) è dovuta ai suoi fittoni, alle foglie rigide cigliate e ad altri caratteri.[9] Anche il genere Heterotheca ha subito più di qualche revisione tassonomica. Il genere è diviso in sezioni in base alla presenza o assenza (caratteristica distintiva) dei fiori ligulati e ad alcune caratteristiche morfologiche delle foglie.[10] Pityopsis storicamente veniva considerato come una sezione di Chrysopsis, ma anche come un genere distinto. Solo ultimamente in base ad analisi di tipo cladistico è stata confermata la separazione da Chrysopsis, ma anche da Heterotheca.[11] Le specie del genere Bradburia (Bradburia hirtella Torrey & A. Gray e Bradburia pilosa (Nuttall) Semple), storicamente descritte all'interno del genere Chrysopsis (sect. Bradburia), in base agli ultimi studi formano un clade fortemente sostenuto per cui sono state separate in un genere a parte.[18]

Attualmente la sottotribù è considerata monofiletica ed è “gruppo fratello” della sottotribù Conyzinae (vedi il cladogramma a lato tratto dallo studio citato e semplificato).[7]


Alcune specie



Note


  1. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10 luglio 2014.
  2. David Gledhill 2008, pag. 107.
  3. David Gledhill 2008, pag. 282.
  4. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 luglio 2014.
  5. Pignatti, Vol. 3 - p. 26.
  6. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 335.
  7. Funk & Susanna, pag. 612.
  8. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 novembre 2011.
  9. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 novembre 2011.
  10. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 novembre 2011.
  11. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 novembre 2011.
  12. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  13. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  14. Judd 2007, pag. 523.
  15. Judd 2007, pag. 520.
  16. Strasburger 2007, pag. 858.
  17. The Astereae Working Group, su msb.unm.edu. URL consultato l'11 novembre 2011.
  18. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 10 luglio 2014.
  19. John C. Semple, QUADRUPLE, TRIPLE, DOUBLE, AND SIMPLE PAPPI IN THE GOLDENASTERS, SUBTRIBE CHRYSOPSIDINA (PDF) [collegamento interrotto], in Department of Biology - University of Waterloo - Waterloo, Ontario, CANADA - SIDA 22(1): 503 – 531. 2006.

Bibliografia



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