Astranzia maggiore (nome scientifico Astrantia major L.) è una pianta erbacea, perenne, eretta, alta fino a 1 metro, glabra e dai piccolissimi fiori a forma di ombrella, appartenente alla famiglia delle Apiaceae.
![]() |
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
![]() |
![]() |
Questa voce sull'argomento apiaceae è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
|
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Apiales |
Famiglia | Apiaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Apiales |
Famiglia | Apiaceae |
Genere | Astrantia |
Specie | A. major |
Nomenclatura binomiale | |
Astrantia major L. | |
Sinonimi | |
Astrantia biebersteinii (Trautv.) | |
L'Astrantia è un piccolo genere di circa mezza dozzina di specie, del quale (tra le altre) due sono spontanee in Italia: A. major e A. minor. La famiglia delle Apiaceae invece è molto numerosa: comprende circa 400 generi per un totale di 3000 specie.
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Astrantia è chiamata Umbelliferae e/o Ombrelliferae.
Specie simili:
Sottospecie:
Varianti:
Il nome del genere (astrantia) deriva dal latino "aster" che significa stella, in riferimento all'involucro con le brattee aperte a forma di stella. Il nome della specie (major) serve per distinguere l'altra specie (minor) di dimensioni più piccole e per la diversa forma dei lobi del calice dei fiori (acuminati in major e ottusi e brevi in minor).
Forma biologica: emicriptofita scaposa (H scap), ossia è una pianta perenne che si riproduce annualmente per mezzo di gemme al livello del suolo (emicriptofita); mentre la forma prevede un asse fiorale allungato, poco ramoso e con poche foglie (scaposa).
Radice secondaria da rizoma, scura e aromatica.
Capolini non molto grandi a gruppi di 2 - 3 in semplici ombrelle (ombrella di ombrelle). Le brattee dell'involucro del capolino sono numerose (10 - 20), grandi, di colore rossastro (a volte bianche) con apice acuminato; hanno una funzione vessillare. Inoltre le brattee, che nella parte inferiore presentano da 3 a 5 nervature longitudinali (striature di tipo fogliare di colore verde ma anche rosato) collegate da nervi trasversali anastomosati a rete (rami di comunicazione tra tronchi nervosi principali), sono lunghe fino al doppio dell'ombrella (dimensione delle brattee: larghezza 2 – 5 mm; lunghezza 10 – 18 mm). Quest'ultima ha le dimensioni di qualche centimetro (1–3 cm).
I fiori sono attinomorfi, pentameri (composti da 5 parti), piccoli e molto densi dal colore bianco-verdognolo con sfumature rossastre. Dimensione: 1 mm. Hanno un peduncolo più corto dell'involucro (lunghezza del peduncolo 5 – 8 mm). Quelli centrali sono ermafroditi, mentre quelli esterni sono maschili.
I petali sono cinque, bianchi (o lievemente arrossati), ricurvi all'interno, mentre gli stami sono cinque anch'essi e sono molto più lunghi. Il calice presenta 5 denti acuminati, più lunghi dei petali.
Ovario infero, bicarpellare (biloculare).
Fioritura: da giugno a settembre.
Impollinazione: tramite coleotteri e altri insetti.
Frutto di tipo diachenio (composto da due mericarpi), abbastanza sviluppato, ovato e oblungo (sub-cilindrico), rugoso, screziato e carenato.
Il tipo corologico è: Orof. S-Europ.-Caucas. : ossia un tipo di pianta montana ed alpina dell'Europa meridionale (Pirenei, Carpazi e Balcani), ma presente anche nel Caucaso fino in Anatolia.
In Italia è comune sulle Alpi nei prati grassi montani o margini dei boschi o presso i rivi; generalmente su calcare.
Meno frequente sugli Appennini centro-meridionali.
Altitudine di preferenza: dai 600 a 2300 m s.l.m..
![]() |
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze. |
Anticamente era molto usata come pianta medicinale; ora non più e viene usata prevalentemente per la decorazione dei giardini.
La pianta si raccoglie in settembre e si utilizzano soprattutto le radici essiccate che contengono sali, tannino, sostanze purganti. L'infusione della pianta ha proprietà diuretiche, mentre i decotti sono purgativi
È usata come materiale colorante e per resine particolari.
È una specie protetta.
Altri progetti
![]() |