Amaranthus retroflexus, noto in italiano come amaranto comune, è una specie della famiglia Amaranthaceae originaria dell'America, oggi diffusa in gran parte del pianeta.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Caryophyllidae |
Ordine | Caryophyllales |
Famiglia | Amaranthaceae |
Genere | Amaranthus |
Specie | A. retroflexus |
Nomenclatura binomiale | |
Amaranthus retroflexus L. | |
Nomi comuni | |
Amaranto comune | |
L'amaranto era già apprezzato dai nativi americani. I Cherokee usavano l'amaranto comune come erba cerimoniale religiosa, come astringente per un ciclo femminile troppo abbondante e medicamento ginecologico, i Keres gli riconoscevano proprietà curative per l'apparato gastrointestinale, i Mohegan ne facevano un infuso per il mal di gola. I Navajo ne ricavavano pane e dolci.[1]
Amaranthus retroflexus è stata mostrata essere in grado di immagazzinare l'isotopo radioattivo cesio-137.
Amaranthus retroflexus è una pianta robusta e resistente, di natura infestante, diffusa anche nei piccoli e grandi orti e spesso assieme al farinello (talvolta farinaccio) comune Chenopodium album.
I semi sono ricchissimi di proteine e microelementi quali calcio, ferro, fosforo e magnesio. Essi non contengono glutine e sono un ottimo alimento, in particolare per i bambini più piccoli. La raccolta dei semi non è però molto agevole poiché le piccole spighe maturano in tempi diversi, per cui sono richiesti più raccolti manuali a distanza. Le foglie, anch'esse commestibili, si possono consumare crude in insalata o cotte.
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