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Ageratinastrum Mattf., 1932 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Ageratinastrum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Erlangeinae
Genere Ageratinastrum
Mattf., 1932
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Genere Ageratinastrum
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Johannes Mattfeld (1895-1951) nella pubblicazione " Notizblatt des Botanischen Gartens und Museums zu Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" ( Notizbl. Bot. Gart. Berlin-Dahlem 11: 412) del 1932.[3]


Descrizione


Le specie di questo genere sono delle erbacee di tipo subarbustivo o arbustivo con cicli biologici perenni e steli annuali densamente frondosi all'apice (gli internodi sono corti). Sulla superficie di queste piante sono presenti peli flagelliformi a peduncolo corto (raramente peli simmetrici a “T”) e anche tricomi. Sono presenti delle radici legnose.[4][5][6][7][8][2]

Le foglie sono disposte in modo alterno o a spirale. Possono essere sia brevemente picciolate che sessili. La lamina in genere è intera, stretta o allargata; la consistenza può essere membranacea. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono continui o seghettati. La superficie può essere tomentosa, sparsamente pelosa o glabrescente; sono presenti ghiandole puntate.

L'infiorescenza è formata da capolini omogami separati (sessili) spesso in formazioni corimbose ma anche solitari, raramente in formazioni scorpioidi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma da campanulata a subglobosa composto da 30 squame (o brattee) disposte su 3 - 4 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti, a volte sono divise in esterne e interne (quest'ultime più larghe). Il ricettacolo, piatto e debolmente alveolato, normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo).

I fiori (circa 15) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forme obovoidi-oblunghe o a spirale e troncati all'apice, hanno 4 - 5 coste. Sulla superficie degli acheni (liscia o fortemente rugosa) sono presenti dei tricomi oppure dei tubercoli; all'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a elongati; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo, persistente, è formato il più delle volte da 5 - 7 scaglie, libere o connate.


Biologia



Distribuzione e habitat


Le specie di questo gruppo si trovano principalmente in Africa tropicale.


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[13], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]


Filogenesi


Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[16] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[8]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]

  • le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
  • nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
  • alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
  • le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
  • il polline varia da triporato a tricolporato;
  • gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
  • il pappo è cupoliforme.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[7]

  • le pagliette sono presenti solamente alla periferia del ricettacolo;
  • la pubescenza degli steli è patente;
  • le foglie in genere sono disposte in modo opposto o a spirale (altrimenti sono alterne);
  • i lobi della corolla sono ricoperti da molti peli;
  • il numero dei fiori per capolino è 15.

Elenco delle specie


Questo genere ha 4 specie:


Sinonimi


Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[7]


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 settembre 2021.
  3. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 settembre 2021.
  4. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. Strasburger 2007, pag. 860.
  6. Judd 2007, pag.517.
  7. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 167.
  8. Funk & Susanna 2009, pag. 441.
  9. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  11. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  12. Judd 2007, pag. 523.
  13. Judd 2007, pag. 520.
  14. Strasburger 2007, pag. 858.
  15. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  16. Susanna et al. 2020.

Bibliografia



Voci correlate



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